Domenica 2 Marzo sapremo finalmente se l’Oscar “ritorna” nel nostro continente. L’ultima volta che l’oscar è approdato in casa nostra, è stato nel 1999 quando Benigni vinse con “La vita è bella” l’Oscar per il miglior film straniero. Negli ultimi giorni c’è stata la protesta degli esercenti cinema, in quanto La grande bellezza andrà in onda in prima serata il giorno 4 marzo sulle reti Mediaset. Si tratta di un sovvertimento delle regole. La prassi prevede, difatti, che il film possa approdare alla tv generalista dopo circa 24 mesi dalla prima uscita in sala, dopo lo sfruttamento in home video, in video on demand, pay per view e pay tv. Gli esercenti protestano per i mancati introiti che potrebbero derivare dalla proiezione del film nei giorni successivi all’eventuale vittoria. Mediaset, dal canto suo, rivendica la sua scelta, motivandola con l’intenzione di portare La Grande Bellezza in tutte le case italiane in omaggio a questo ennesimo capolavoro del regista partenopeo.
Peppino Impastato riteneva che per combattere le ingiustizie e le mafie, bisognerebbe ricordare alla gente cos’è la bellezza, aiutarla a riconoscerla, a difenderla. A questi signori che protestano bisognerebbe ricordare queste parole. Quando ho visto il film la sala era semivuota ed era composta in larga maggioranza da persone “adulte”. Diffondiamola questa grande bellezza. Lasciamo che il business le faccia posto una volta per tutte. Educhiamo la gente alla bellezza e forse le sale cinematografiche ritorneranno ad affollarsi. Ma la visione di lungo termine non fa parte di questa classe imprenditoriale talmente miope da non accogliere con piacere questa notizia. Martedì 4 marzo sulle reti mediaset non ci sarà l’onore e la cicogna, nemmeno il rispetto e i carciofi e neanche la vergogna e il bagnoschiuma. Martedì 4 marzo La grande bellezza arriverà in tutte le case italiane e lo farà grazie alle reti Mediaset. Che lo spettacolo abbia inizio e il chiacchiericcio abbia fine, sperando che la Grande Bellezza riporti a casa l’oscar.
Del resto, finisce sempre così. Con la morte. Prima, però, c’è stata la vita, nascosta sotto il bla bla bla bla bla. È tutto sedimentato sotto il chiacchiericcio e il rumore. Il silenzio e il sentimento. L’emozione e la paura. Gli sparuti incostanti sprazzi di bellezza. E poi lo squallore disgraziato e l’uomo miserabile. Tutto sepolto dalla coperta dell’imbarazzo dello stare al mondo. Bla. Bla. Bla. Bla. Altrove, c’è l’altrove. Io non mi occupo dell’altrove. Dunque, che questo romanzo abbia inizio. In fondo, è solo un trucco. Sì, è solo un trucco.