A nuove domande risponderò. E per quelle forse crescerò. Aspetto spesso la morte di noia nel letto e non mi sento per nulla perfetto. E delle domande, pure io ne ho paura. Pensare come sanguinare. Comparare ieri con oggi. Come vorrei solo pensare ad un angolo di fresco dove trovare di nuovo un amico, un’amica. Buttare fuori dalla finestra quest’aria calda, non sentire la stanchezza. Essere più leggero del peso della gravità delle cose. Con un bel paio di forbici tagliare le responsabilità e spostarle in una scatola chiusa da aprire domani. Pensare solo a far tornare quello che esisteva prima. Prima di questo mio me stanco. Poi vedere quegli indici puntati davanti non aiuta. L’ignoranza non aiuta mai. I fatti sono fatti, ma non capisci il vero valore, se non sai il perché quei fatti sono compiuti. E c’è sempre qualcuno che ha bisogno di far vedere i fatti con gli indici lunghi senza commentare i perché, senza nemmeno cercarli. Brutto, brutto lavoro questo. A loro, io dico, non ho scuse. Non ho di che scusarmi per un limite che io stesso odio. Ma sono davvero stanco, a volte fino allo sfinimento, e non ho il potere di evitarlo. E tralascio tanto, mi perdo anche quello che vorrei. Allora sarò il vostro brutto e cattivo. Ho vissuto bene prima di voi e vivrò bene dopo. Certo non pretendo di esser compreso. Entrare nell’animo delle altre persone è una capacità ed un pizzico di fortuna di persone empatiche, ed è normale che qualcuno si fermi prima di riuscirci, per scarsa voglia, per incapacità. In fondo, merito davvero di essere compreso? Perché’? Da chi? Chi lo dice? Solo io, il difensore di me stesso. Penso a quelle domande a cui ho paura di rispondere, quelle del futuro. Quelle che la risposta è già un rimprovero. E sono da affrontare per ricominciare a essere grandi.
E rispondere davanti a te, una qualsiasi te, sarebbe forse ammettere di essere non all’altezza di te, qualsiasi te. Sarebbe un dover confrontarsi con il perché non ho fatto prima ad arrivare sulle cose, umiliarsi su i veri limiti che ho, sull’incapacità di averti dimostrato il bene che provo per te. Questo è triste. E triste cerco una leggerezza impossibile.