Ore 02:42.
Piove, entra l´aria fresca dalla finestra. Accendo il mio Mac. Vorrei decisamente dormire, ma vorrei anche un caffé. Anzi, vorrei che sopraggiungesse qualcuno da dietro e mi porgesse la tazza e poi cingendomi…ma questa é un´altra storia. Prima c´é da controllare che siamo veri. Sí, perché non sai mai esattamente quando inizia la parte vera di una persona finché non sei andato sul posto. Lí dove nascono tutte le cose, quei magoni, le rinunce, le speranze, eccetera eccetera. C´é da controllare che siamo veri perché oggi é piú facile crearsi un alter ego che vivere liberamente chi si é, davanti agli altri. Forse troppi social, troppo virtuale, tutto troppo perfetto. Siamo tutti cosí belli, lo ammetto, nelle nostre foto. E siamo cosí simpatici e con la battuta pronta che per un attimo scordiamo che esiste un mondo triste e che noi ne facciamo parte.
Ore 02:50.
Solo otto minuti per scrivere questa piccola veritá, pensavo l´avrei tirata fuori con piú fatica. Mi ci metto dentro e faccio i miei conti. I conti con te. Che sei lí da qualche parte a viverti la tua vita. Prima di dirti vieni a viverti la mia c´é da controllare che siamo veri. C´é da stare nel momento peggiore insieme, cadere e risalire insieme. C´é da lasciare tutto, credimi. Le persone sono le cose che valgono sempre la pena. Tutto il resto, puoi convivere con il dubbio che sia finto. Ma con le persone…non é come quando ti torna indietro una mail perché il destinatario é errato. Vai a controllare di persona, se devi spaccarti il cuore in tanti piccoli pezzi o se devi imparare a volare.
Con gli occhi qui di fronte lascia che mi dicano chi sei. Con le promesse andiamo a dormire meglio ma io preferisco le tue mani. Ogni giorno.