Ecco una favola per bambini di una nostra lettrice. Se vi piace potete stamparla e leggerla ai vostri bimbi o nipotini!
C’era una volta un povero contadino che viveva in un piccolo villaggio situato al limitare di un bosco. Un giorno egli si armò di coraggio e andò nel bosco in cerca di funghi da vendere al mercato, ma si era già fatto quasi buio e non aveva ancora trovato niente. All’improvviso vide risplendere qualcosa ai piedi di un grosso faggio: era uno strano cofanetto, piccolo e ovale, dal quale si sprigionava una tenue luce emanante un calore tiepido che lo rincuorò. A poco a poco i puntini luminosi si disposero a forma di cerchio e al centro comparve un folletto, con sguardo caldo e benevolo.
-Sei buono e coraggioso- gli disse il folletto – e perciò voglio farti un regalo. Prendi i semi magici che sono racchiusi in questo cofanetto, piantali nel tuo campo tutti in cerchio e annaffiali. Dopo 15 minuti spunteranno per magia alberi carichi di frutti tutti particolari: le mele dai mille colori. Segui questa lucciolina perché è magica e riesce sempre a trovare la casa di tutti coloro che si perdono in questo bosco.
Il contadino lo ringraziò e partì. Appena arrivato a casa, abbracciò la moglie e il figlio. A mezzanotte in punto uscirono tutti e tre con la vanga e l’annaffiatoio, seguirono scrupolosamente le istruzioni del folletto e dopo 15 minuti videro spuntare alberi di mele dai mille colori. La mattina dopo, il contadino colse i frutti e andò al mercato. In pochi minuti si sparse la voce che un contadino stava vendendo delle strane mele: quelle gialle sapevano di limone, le rosa di fragola, le viola di susina, le celesti di confetto, le bianche di panna montata, le nere di liquirizia, quelle marroni di cioccolato e così via. Tutti correvano a comprare quelle strane mele ed erano contenti soprattutto i bambini, perché finalmente potevano mangiare cioccolato e panna a volontà, senza chiedere il permesso alla mamma! La notizia arrivò alle orecchie del re che, subito, mandò una guardia a chiamare il contadino per farsi rivelare il mistero di quei frutti.
-Ritorna nel bosco, cerca il folletto e conducilo alla reggia – lo pregò il re dopo averlo ascoltato.
– Se lo farai – aggiunse – io permetterò a tuo figlio di sposare la mia unica figlia.
Il contadino obbedì e appena il sovrano vide il folletto, gli si avvicinò commosso e lo abbracciò.
-Ti ricordi di quel bambino che si era smarrito nel bosco e singhiozzava disperato? Sono io quel bambino! Finalmente posso ringraziarti per avermi aiutato a tornare a casa con la tua lucciolina!
-Sì, mi ricordo di te e ti riconoscerei fra mille. Entrando nel mio bosco, hai dimostrato d’avere coraggio e questo è il dono che ricevono tutti quelli che lo fanno: rimanere bambini dentro, conservando nel cuore la loro purezza e ingenuità!
Appena ebbe pronunciato queste parole, il folletto sparì. Il re, come aveva promesso, ordinò di celebrare all’istante le nozze tra la sua unica figlia e il figlio del contadino. I due giovani, poco dopo, decisero di farsi costruire un palazzo dalle cui finestre potessero ammirare, appena svegli, gli alberi delle mele dai mille colori e vissero per sempre felici e contenti.
Maria Lorello