“Ma cosa avete in testa? Le pigne?” gli sarebbe piaciuto dire a quei suoi parenti e amici che per noia, per depressione o per una forma di puro snobismo avevano programmato, la notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio, di isolarsi da tutti e di rintanarsi nelle proprie abitazioni come animali selvatici nelle proprie spelonche.
Alla vigilia della notte di San Silvestro, il signor Alvaro Prevosto, dunque, mosso da un incontenibile spirito filantropico, decide di intraprendere una missione salvifica a vantaggio di alcuni derelitti che, al disagio della loro condizione di emarginati, associano tuttavia una impagabile fortuna: essere nelle grazie di quel grande conoscitore delle vicende terrene che risponde al nome di Alvaro Prevosto!
Ma nella vita, si sa, il confine tra il bene e il male e’ assai labile, come quello tra la fortuna e la sfortuna… E basta un intervento maldestro, in questo caso quello del signor Alvaro Prevosto, per rimescolare le carte ed esporre la vita ai capricci della sorte e ai suoi effetti imprevedibili e tragicomici.
La missione di San Silvestro, poche pagine per un umorismo secco e avvolgente: un protagonista ottuso, qualche personaggio bisognoso di essere salvato, il tutto condito dall’inaspettato. Somiglia a quei film dove il pubblico sussurra “non aprire quella porta!” con le mani davanti al volto quasi a coprirlo. Alla fine ci si rimane un pò male in effetti, soprattutto per chi, come me, gradisce il lieto fine ma non è un racconto che si “spaccia” troppo per reale, lascia quella patina tipica dei film, ci si “sveglia” diciamo su una poltroncina con gli occhi distratti dalla luce forte ed è già ora di tornare alla nostra vita. Lo stile narrativo dell’autore non delude, anzi resta allo stesso livello dei suoi romanzi e in fondo c’è un grande insegnamento perchè a leggerlo si finisce con una voglia pazzesca di pensare con la propria testa, è vero che la vita è ciò che ti accade mentre pianifichi altro…..
Lucia Montauti