Tutte le cose belle finiscono, purtroppo. Cosí diciamo arrivederci anche a questa iniziativa dedicata alla penna dei piú piccoli, ma non addio, ne parleremo ancora. Ecco a voi dunque le ultime tre poesie “piccole”. Ringraziamo chi ha collaborato con noi per redenre questo “esperimento” possibile, e ringraziamo voi che ci avete incoraggiato e che ci leggete.
Se vi siete persi qualche puntata qui trovate la 1, la 2 e la 3.
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La primavera
In primavera escono fiori e foglie dai tanti colori
vivaci, dal giallo canarino al turchese celestino.
Crescon verdura e frutti nell’orto del nonnino
che è proprio piccino piccino, arance, melagrane e
mandarini spuntan sugli alberi dei vicini, fragoline e
ciliegine spuntan sul ramo esile e carino.
Questa primavera è come il mese di Marzo che
Vecchio e pazzo si ruba il materasso.
La mia festa preferita fa divertir grandi e piccini,
sulle altalene fanno su e giù annusando il profumo
dei ciclamini.
Le rondini volano alte nel cielo blu, i gatti
miagolano sui davanzali dorati, i bambini girano il
giro tondo, tutti si divertono cantando e ballando
alla primavera.
La gioia per la scuola elementare
Nei primi giorni di scuola
il tempo vola,
tra carezze delle maestre
e lamentele dei bambini
i compiti son piccini piccini.
Pian piano siam cresciuti
e i cinque anni son venuti.
Tra gioia e affanni
ci sono stati amori
ma anche dei dolori.
Le maestre cambiate ogni anno,
almeno gli alunni qualcosa la sanno!
Il preside sarà anche un mistero
però è lui che manda avanti il sentiero,
con gioia e volontà siam arrivati fin qua.
La 5^ C eccola qui,
tempestosi, rumorosi arrivati alle bidelle
che ci nominano PECORELLE!
Campo scola non se fa,
ma al Colosseo se po’ andà!!!
Il tempo vola
Passato il tempo con voi
ci dobbiamo lasciare
e un bel ricordo ci teniamo nel cuore.
Le maestre ci hanno aiutato
ad arrivare in questo anno magnifico
e adesso ci lasceremo
e non so se ci rivedremo.
Loro ci hanno portato ad un quinto livello
e quest’anno andremo a superare un’altra sfida.
Il desiderio più grande
si sta aprendo
e lasciare coloro
che ci hanno aiutato
a superare le cose più difficili,
mentre i bambini
facevano disordine
e noi comunque
abbiamo superato
il livello in cui noi
siamo cresciuti.
Come sempre se avete qualche pensiero da condividere su queste parole potete lasciare un commento.