Affollano le ghiaie del silenzio
mutamenti di fiato
ed archivi di sillabe.
Mi conviene scuotere
il contorno del cielo
e toccare la soglia
di un sogno
per reclamare luce,
la sua voce.
La mente lo sa,
conosce l’impronta
di una radice
che si nutre
di macerie e trionfi,
sorde nevi
ed ubbidiente memoria.
La mente lo sa
come vizio il mio ieri
di riti d’inchiostro.