Mi annoio. Mi annoio, mi annoio. “Prenditi una pausa, dicono. Fatti una vacanza, trovati un hobby, dicono, sei stressato.” Che ne vogliono sapere. A me il lavoro su in sede piace, mi diverto. Non dovevo stare ad ascoltarli.
E pure mi era sembrata una buona idea, all’inizio. “Vattene a caccia fuori dal centro per un paio di cicli” mi fa il capo “non finirà mica l’universo se non vieni in ufficio per un po’. Ultimamente sei troppo nervoso, ragazzo mio”. Ragazzo mio. Alla mia età. Lì per lì comunque non sembrava male. Non c’era proprio niente, da queste parti. Niente traffico, niente casino, pianeti. Niente, tranne uno stupido sole tipo G. Crearci attorno la biosfera di caccia mi ha fatto tornare un po’ ragazzo, di giorno a studiare ingegneria e la notte a dipingere. Bei tempi. Anche se poi come al solito mi sono fatto prendere la mano e ne ho fatti pure troppi, di pianeti. In fondo per la battuta di caccia bastavano il terzo ed il quarto, per metterci le prede. Eh sì, dai, sul quarto è stato proprio uno spasso, devo ammetterlo. Caccia grossa, poca gravità, armi a corto raggio. E quei bestioni volanti di duecento metri con otto bocche? Un colpo di genio, modestia a parte. Manco un ciclo e ho finito il pianeta. L’ho lasciato lì. Lo so che i mondi artefatti andrebbero distrutti dopo l’uso per non lasciare spazzatura in giro. Ma chi se ne frega. In questa parte dell’universo non viene mai nessuno.
E’ questo terzo pianeta che è una delusione. E sì che qua avevo deciso di strafare. Tutta selvaggina minuta, rapida, armi a palla e non ad energia. Persino una simulazione di ecosistema con piante, batteri e tutta quella roba lì. Pensare che in ufficio hanno appeso in bacheca la foto che ho mandato appena finito. Mi sono fatto persino due bestie semi senzienti per portarmi le armi. Era proprio da spassarsela, almeno il doppio che sul quarto pianeta.
E invece, eccomi qui. Una delusione, una noia. Mo sono sottovalutato come al solito, mannaggia a me. Fasullo finché vuoi, ma almeno il brivido di una bestia che prova a saltarti addosso, a divorarti. Qui niente, si nascondono, corrono! L’idea era quella dei tiri di abilità. Bravo furbo. Sono diciotto miliardi di anni che vado a caccia. Avessi fatto una bestia invisibile, o almeno qualcuna ultrasonica. Invece niente, l’asilo nido. Già me li vedo al bar a sfottermi. E ho ancora quasi un ciclo di ferie. Mica posso radere al suolo tutto e tornare al lavoro così. Sai l’imbarazzo.
“Fucile carico, Signore?”
“Bella preda in vista, Signore”
Beh, almeno questi due li ho fatti efficienti. Li ho chiamati Adamo ed Eva, come i protagonisti di quel serial, “Origini”. Divertente, no? No, in effetti non molto. Sono qua da solo, sul peggior pianeta che abbia mai artefatto, senza una preda decente, con intorno queste due scimmiette salmodianti.
Che vacanza di merda.
Me ne torno in ufficio, se mi sfottono pace. Anzi, me lo merito. Vediamo di fare almeno un po’ di pulizia, che rischio pure di prendermi una multa.
“Adamo, Eva, venite qui” ah, scimmiette adoranti “Siete una delusione. Credo che spazzerò via voi e tutto questo pianeta. Che ne pensate?”
“Come piace al Signore”
“Certo, certo, come piace a me. Quindi… Oh, state fermi lì un attimo”
“Come piace..”
“Muti!… Pronto? Salve Boss… No, non mi disturba affatto.. no, no, certo, non mi dispiace rientrare un po’ prima, ci mancherebbe… Come dice? Risolto ‘sto casino vuole venire qui con me a spassarsela con un po’ di caccia? E’.. è fantastico, davvero.. no, no, davvero. Sistemo un attimo e arrivo. A più tardi. Grazie, grazie, a più tardi.”
Merda.
Adesso cosa faccio?
Non ho tempo per ricreare un altro ecosistema di caccia. E poi si vedrebbe la differenza con la foto. Perché non so mai dire di no..
“Fucile carico, Signore?”
“Bella preda in vista, Signore”
“State un po’ zitti! Anzi, aspetta. Aspetta aspetta aspetta aspetta… ho un colpo di genio, modestia a parte… Ragazzi, venite qui.”
“Comandate, Signore”
“Volete diventare come me?”
“Come piace al Signore”
“Sì! Sì, piace a me. Da oggi voi e tutte le altre bestie di questo artefatto potete figliare. Vi potenzio anche il cervello, che non mi ero sforzato poi tanto. Figliate, diventate tanti. Io vi ho creato e vi voglio cattivi. Fisicamente fate pena, concentratevi sulle armi. Tipo le mie, per intenderci. Io torno tra un po’ con un amico. Mi raccomando, lascio tutto nelle vostre mani, non fatemi fare brutte figure.”
“Come piace al signore”
“Bravi. Ci vediamo tra un paio di settimane”.
Giorgio Arcari