La tristezza ha il sonno leggero
Autore: Lorenzo Marone
Pubblicato da Longanesi - Marzo 2016
Pagine: 385 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: La Gaja scienza
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Erri Gargiulo è un uomo a metà. Un mezzo figlio, un mezzo fratello e un mezzo marito. Reduce da un’infanzia infelice si sente autorizzato a sguazzare nel ruolo di vittima, a lasciare che siano gli altri a decidere al suo posto e a schivare qualsiasi responsabilità. Ma quando perde il lavoro e sua moglie lo lascia per un altro, Erri capisce che è arrivato il momento di prendere delle decisioni.
La vita di Erri parte fin dal principio con il piede sbagliato, quando uno svogliato impiegato dell’anagrafe decide di rivedere a proprio gusto il nome “Henry”. Questa sventura non può che essere il presagio di un’esistenza disastrosa. Infatti, a soli tre anni il piccolo Gargiulo si ritrova a dover decidere tra mamma e papà, ormai sul punto di divorziare, per poi diventare mero spettatore delle loro nuove vite. Sua madre, Renata, si risposa con Mario e dà alla luce altri due figli, Valerio e Giovannino. Papà invece, dopo essere fuggito in Spagna per ragioni politiche, torna a casa in compagnia dell’attraente Rosalinda, già incinta di Flor.
Nonostante la famiglia numerosa, Erri si sente solo, nella terra di nessuno. Tanto a casa di papà quanto in quella di mamma sa di essere il mezzo figlio e il mezzo fratello. Per questo Erri cresce con poche certezze e una bassa autostima, che Renata con i suoi modi da capo miliziano contribuisce ad abbattere. Con la sua corazza di eterno sfigato, Erri si sente giustificato a fare la vittima, a non decidere nulla e a subire la vita. Ma a tutto c’è un limite e quando Matilde, sua moglie, lo lascia per un altro, Erri decide di affrontare i suoi fantasmi, di curare le ferite della sua infanzia e di diventare finalmente un uomo.
La tristezza ha il sonno leggero è un condensato di vite imperfette; non solo Erri, ma tutti i membri della famiglia Gargiulo-Ferrara sembrano crogiolarsi in un brodo di infelicità.
Un libro che fa male, forse perché Marone non idealizza le vite dei propri personaggi, ma le racconta senza filtri, con un realismo spietato.
Approfondimento
È l’io narrante di Erri a mettere in scena le vicende dei Gargiulo e dei Ferrara, persone annientate dalla vita abilmente mascherate da teatranti felici.
La tristezza ha il sonno leggero racchiude una profonda riflessione del protagonista, che per la prima volta decide di passare in rassegna i momenti fondamentali della propria vita e di affrontarli a uno ad uno, nel disperato tentativo di diventare uomo e di lasciare andare quel bambino infelice, diviso tra due famiglie e cresciuto a pane e insicurezza.
Nell’analizzare le proprie non scelte, Erri si ritrova a seguire ora un fratello ora un altro, rivelando via via le vicende di ciascun membro della maxi famiglia, puntualmente turbolente e mai a lieto fine. Molto spesso i racconti vengono interrotti nel momento più interessante e ripresi molte pagine più tardi. Erri parla infatti lasciando a briglia sciolte il filone dei pensieri, senza seguire una vera logica. Con questo escamotage Marone ravviva il ritmo della lettura, rendendola certamente più accattivante e lasciando il lettore sulle spine dall’inizio alla fine.
Lo stile di scrittura è pregevole, originale e appassionante. Tuttavia la penna dell’autore mette un punto definitivo alla speranza e apre un capitolo aperto, dove la vita sembra fatta solo di sbagli e di ferite. Marone dipinge l’uomo moderno come un fallito, impomatato di una falsa perfezione, colpevole di torti e pene inflitte agli altri.
Un libro che si divora in poco tempo ma che alla fine lascia dentro il vuoto.
Mi piace pensare che Marone si sbagli.