Storia del pinguino che tornò a nuotare
Autore: Tom Michell
Pubblicato da Garzanti - Febbraio 2016
Pagine: 205 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Narratori moderni
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È quasi sera in Uruguay e per Tom, professore di inglese di Buenos Aires, si tratta dell’ultimo giorno di vacanza prima del ritorno alla quotidianità. Mentre sta camminando sulla spiaggia si accorge che un centinaio di pinguini sono morti, ma che uno è ancora vivo. Decide di aiutarlo e così ha inizio la più strana delle amicizie.
Se negli anni cinquanta, quando ero piccolo mi avessero detto che un bel giorno la mia vita sarebbe stata indissolubilmente legata a quella di un pinguino e che, almeno per un periodo, saremmo stati io e lui contro il mondo, non avrei fatto obiezioni.
Sembra l’inizio di una bella e rilassante favola della buonanotte vero? Invece preparatevi, perché si tratta di una storia vera.
Tom Michell è professore di inglese presso un prestigioso college di Buenos Aires. Durante il suo ultimo giorno di vacanza a Punta del Este in Uruguay, mentre sta camminando sulla spiaggia prima di cena, si imbatte in un “gruppo” di pinguini morti e ricoperti di petrolio. Si accorge però che poco lontano uno di loro è sopravvissuto e decide di aiutarlo. Lo porta con sé e lo ripulisce speranzoso che riesca a sopravvivere. E il pinguino, nome Juan Salvador, ce la fa. Quando però il professore decide di riportarlo al suo ambiente naturale, il pinguino si rifiuta di entrare in acqua e sembra molto più interessato a seguire lui.
L’uomo decide quindi di portarlo a casa con sé e a Buenos Aires e Juan Salvador, diventa presto una specie di mascotte per il college e il suo legame con Tom si consolida sempre di più.
Storia del pinguino che tornò a nuotare ricorda, almeno nella copertina e nel titolo (ed è inutile negarlo), un autore che io amo molto: Luis Sepúlveda. Dentro però di lui non c’è quasi nulla.
La storia di Juan Salvador e Tom è infatti una storia vera che ha dell’incredibile e che si pone due scopi principali: intrattenere il lettore e sensibilizzarlo sui temi che riguardano l’ambiente e gli animali.
È un peccato però che proprio questo ultimo aspetto della storia in qualche modo tenda a rovinarla. L’autore passa infatti da un argomento leggero come l’amicizia con un divertente pinguino, ad argomenti un po’ più pesanti come la politica Argentina, che in quel periodo non viveva un bel periodo. Proprio questi spostamenti da un tema all’altro tendono a rendere la narrazione un po’ lenta e noiosa in alcuni punti.
Tom Michell forse voleva proprio questo, o forse come a molti scrittori accade, scrivendo si è perso in cose che in quel momento sembravano giuste e interessanti da raccontare ma che in realtà al lettore non interessano più di tanto. Juan Salvador è un simpatico pinguino protagonista di una storia che potrebbe essere emozionante e divertente come poche, ma che in realtà non rende completamente. Non come avrebbe potuto.
La narrazione dell’autore, per quanto semplice e senza paroloni, risulta a mio avviso un po’ impersonale e il ritmo poco incalzante non aiuta il tutto.
Non è un brutto libro, ma non è esattamente quello che mi aspettavo. La copertina mi sembrava incredibilmente spassosa e leggera, ma poi mi sono trovata all’interno di una storia vera e incredibile che non è riuscita a coinvolgermi completamente.
Storia del pinguino che tornò a nuotare potrà anche essere facilmente paragonato a Sepúlveda ma i leggendo vi accorgerete che sono completamente diversi.
Un appunto abbastanza positivo che mi sento di fare riguarda i personaggi secondari che a volte sono meteore tanto è veloce e breve il loro passaggio, ma che comunque arricchiscono la storia in modo piacevole.
Approfondimento
Ora eccoci all’approfondimento che solitamente io dedico al mio amato connubio Libri/TV/Cinema e mai come con questo libro è stato difficile.
Recentemente ho visto un film con protagonista un delfino che mi ha fatto pensare a Le nuove avventure di Flipper, serie tv del lontano 1995 che credo molti si ricordino. E questa reminiscenza ha aperto la strada a tante altre che mi hanno fatto pensare che l’unico modo in cui riesco a immaginare questo libro trasformato in fotogrammi è sotto forma di serie tv, ambientata magari in una specie di parco acquatico, perché, onestamente, io non ce lo vedo proprio un pinguino che se ne va in giro, sui nostri schermi, per le strade di Buenos Aires.
Buona lettura.