Piogge di fiches e fiumi di inchiostro: cosa non può generare il gioco? Le sale italiane e americane hanno diffuso il tavolo verde in tutto il mondo e di conseguenza anche il cinema e la letteratura si sono interessati spesso e volentieri all’argomento. In America esistono volumi e vademecum a iosa, ma anche in Italia sono stati sfornati libri che meritano menzione. Forse il più noto tra questi è “Fate il vostro gioco” di Roberto Michilli, pubblicato nel 2008 e incentrato sulla roulette. Un romanzo in cui il protagonista si rivela in grado di scoprire le imperfezioni della ruota per giungere più facilmente alla vittoria, tra calcoli astrusi nei quali in pochi si applicherebbero.
Anche “Comprare il sole” di Sebastiano Vassalli, uscito nel 2012, presenta una storia curiosa. La trama narra del personaggio di Nadia Motta, che dopo aver fallito all’università aver improvvisato più lavori, viene baciata dalla fortuna vincendo 21 milioni di euro alla lotteria. La vita della donna viene quindi stravolta, ma alla fine anche lei conviene che non sono i soldi a fare la necessità. Un messaggio non da poco diretto ai lettori e agli amanti del gioco che magari pensano di poter svoltare con un pizzico di fortuna, dimenticandosi di tutti i propri problemi.
Nel terzo millennio il gioco da sala più gettonato è probabilmente il poker. Un primato che non sorprende, dal momento che i giochi di carte sono comuni in tutto il globo, anche nello Stivale. I libri che spiegano il poker riempiono gli scaffali dei negozi da decenni e guardando bene è possibile scorgere anche qualche pubblicazione italiana. “Poker vincente”, del 2014, è stato scritto da Massimo Di Renzo. Questo libro si presta ad essere una vera e propria guida per i principianti. Si parte dalle basi per citare alcune delle tecniche più utilizzate in partita, proseguendo con l’analisi dello stile dei campioni e dell’aspetto psicologico del gioco.
Di Flavio Ferrari Zumbini è invece “Il nuovo poker”, pubblicato nel 2013. Una disamina sull’evoluzione del poker negli ultimi tempi, non solo per la concezione del gioco, ma anche per lo stile adottato dai giocatori moderni, specie nelle varianti dai ritmi più concitati come il Texas Hold’Em in voga tra vip e calciatori. Non sempre a prevalere è la miglior mano iniziale, secondo la visione dell’autore i giocatori hanno imparato ad essere più aggressivi, svecchiando di fatto il poker stesso, ma senza rinunciare ai risvolti matematici e psicologici offerti dal tavolo verde.
Nello stesso anno ha visto la luce “Superpoker” di Dario De Toffoli, che non può ignorare la nuova dimensione del gioco online, dove i tornei sono all’ordine del giorno e gli utenti si moltiplicano a vista d’occhio. Da questo libro si evince come il livello medio dei pokeristi si sia elevato e come la terminologia tipica del poker faccia ormai parte del linguaggio popolare, a riprova della fama del gioco. Una lettura consigliata sia per i neofiti sia per gli esperti del settore, che può consentire ai primi di trasformarsi nei secondi affinando le proprie capacità matematiche e il linguaggio del corpo. Insomma, giocare non significa solo bluffare con le carte o indovinare quale numero verrà estratto. Le componenti che restituiscono ai giocatori un’esperienza ludica intrigante sono molteplici.