Carlo Pietrangeli è nato in una famiglia di origine umbra. Si è laureato in Lettere nel 1934 presso l’Università La Sapienza, proponendo una tesi in topografia dell’Italia antica. I suoi genitori sono stati Antonio Giuseppe e Maria Antonelli. Fondamentale fu la collaborazione con l’archeologo Giulio Quirino Giglioli in ambito universitario, sotto la cui supervisione presentò la sua tesi di laurea. Analizziamo alcuni aspetti più importanti della sua attività di direttore dei Musei Vaticani, mostrando come fu grande e significativo il suo intervento nella direzione di questo importante luogo d’arte.
L’attività di Carlo Pietrangeli ai Musei Vaticani
Vittorio Casale, il professore scrittore, ha dedicato un’opera a Carlo Pietrangeli. Si tratta del libro “Scritti di archeologia e storia dell’arte in onore di Carlo Pietrangeli”, che ha curato insieme a Coarelli e Toscano. Già da questo libro è possibile farsi un’idea più precisa dell’apporto del Pietrangeli nella sua attività di direttore dei Musei Vaticani.
Tutto è iniziato quando nel 1939 Pietrangeli è entrato a far parte della Ripartizione X del Comune di Roma dedicata all’antichità e alle belle arti. Nel 1969 è diventato ispettore capo del servizio musei. Poi ha assunto il ruolo di vice soprintendente ai musei. Dal 1972 al 1977 fu soprintendente ai musei, alle gallerie, ai monumenti e agli scavi.
Nel 1978 è diventato direttore generale dei Musei Vaticani e in questo ambito si è occupato dell’organizzazione di eventi molto importanti. Per esempio fra questi possiamo ricordare l’organizzazione della mostra dal titolo “The Vatican collections. The papacy and art”, che fu tenuta presso il Metropolitan Museum di New York nel 1982.
In particolare per quanto riguarda i Musei Vaticani, nel suo ruolo di direttore generale, si interessò per ristrutturare ed ampliare le sezioni dedicate all’arte etrusca e all’arte egizia.
Ma non furono soltanto questi gli interventi importanti di Carlo Pietrangeli nella veste di direttore dei Musei Vaticani. Infatti si interessò anche alla Pinacoteca Vaticana, facendo mettere a punto due nuove sale. Una di queste è stata dedicata alle icone bizantine e l’altra invece è stata dedicata all’alloggiamento dei modelli di Gian Lorenzo Bernini, quelli che l’artista fece per la basilica di San Pietro.
Fondamentale fu l’interesse per il restauro degli affreschi di Michelangelo nella Cappella Sistina, opera al quale si dedicò come direttore, dal 1980 al 1994. I lavori di restauro della Cappella Sistina sono stati molto importanti, soprattutto perché hanno consentito di saperne di più sulle tecniche usate per realizzare gli affreschi del Cinquecento. Inoltre consentirono di conoscere in maniera più approfondita i principi che stanno alla base dell’uso dei colori di Michelangelo.
Le altre attività di Carlo Pietrangeli
Dal 1955 Carlo Pietrangeli diventò docente di topografia dell’Italia antica presso la facoltà di Lettere dell’Università La Sapienza. Inoltre fu assistente al restauro nella facoltà di Architettura. Nel 1948 è stato tra i fondatori dell’Associazione degli amici dei musei di Roma. Dal 1974 al 1982 ha ricoperto l’incarico di presidente della Pontificia accademia romana di archeologia, incarico che poi ricoprì di nuovo a partire dal 1991 fino alla sua morte.
Carlo Pietrangeli è stato anche socio della Società romana di storia patria e dell’Associazione Italia-Francia. È stato socio anche della Pontificia Accademia dei virtuosi al Pantheon e dell’Accademia di San Luca.
Fra i suoi scritti possiamo ricordarne alcuni, come per esempio “Insegne e stemmi dei rioni di Roma, in Capitolium. Rassegna di attività municipali”, “I Musei Vaticani: cinque secoli di storia”, “La Basilica di San Pietro”.
Presso i Musei Capitolini è conservato quello che viene denominato Archivio Pietrangeli, all’interno del quale sono raccolte le sue carte di funzionario e di direttore. Al Museo di Roma presso il Palazzo Braschi viene conservato, inoltre, un Archivio Carlo Pietrangeli che raccoglie le sue carte private.