Il Principato di Monaco è senza dubbio una delle località più scintillanti e piene di fascino d’Europa, un luogo di grande lusso, che ogni anno attira turismo d’élite da ogni parte del globo, nonostante la sua limitatissima estensione territoriale. Subito dopo lo Stato Vaticano, infatti, il Principato di Monaco è il secondo stato indipendente più piccolo del mondo. L’intera superficie del Principato è occupata dalla città di Monte Carlo. La città monegasca è famosissima per le più svariate ragioni, tanti sono i motivi che hanno contribuito a rafforzarne il mito nell’immaginario collettivo. La città di Monte Carlo è legata al mondo del jet set, al nome della famiglia reale dei Grimaldi, in particolare alla leggendaria coppia che vedeva uniti il principe Ranieri e la splendida Grace Kelly.
La città rimanda al celeberrimo Gran Premio di Formula 1, quello che vede le strade di Monte Carlo trasformarsi in uno dei circuiti di Formula 1 più complessi, pericolosi ed amati di tutta la competizione su quattro ruote. Altrettanto noto è il casinò del principato, che ancora oggi con la sua prestigiosissima offerta rappresenta una delle sale da gioco più rinomate al mondo. Qui si è da pochissimo concluso l’attesissimo torneo EPT Monte Carlo, evento che richiama ogni anno centinaia di giocatori provenienti da ogni continente. Questa atmosfera internazionale e la vita improntata al lusso della città hanno ispirato moltissimi autori, che proprio a Monte Carlo hanno deciso di ambientare i loro romanzi o i loro racconti.
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Facendo riferimento al casinò del principato, Henry Graham Greene nel 1955 scrive “Vince chi perde” (titolo originale: Loser Takes All), edito in Italia da Mondadori nella raccolta “Al di là del ponte e altri racconti”. Lo scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, viaggiatore, agente segreto e critico letterario inglese racconta le vicende di una giovane coppia in vacanza all’Hotel de Paris di Monte Carlo, travolta dall’amore per il gioco.
Ne “Il fu Mattia Pascal”, uno dei più celebri romanzi del premio Nobel italiano Luigi Pirandello, il protagonista fugge dal suo paese. Parte per raggiungere Marsiglia, città dalla quale poi si sarebbe imbarcato per le Americhe. Una volta giunto alla città di Nizza però si ferma davanti un negozio dove vede pubblicizzato il gioco della roulette. Compra un opuscolo sul gioco e parte per Monte Carlo. Qui la visita al casinò cambia completamente le sue sorti e la sua storia prende una piega totalmente inaspettata.
Un altro romanzo italiano legato a Monte Carlo, molto noto al pubblico del nostro paese, e non solo, è “Io uccido” di Giorgio Faletti.
La storia inizia con un dee-jay di Radio Monte Carlo che riceve un’inquietante telefonata durante la sua trasmissione notturna. Al telefono una voce sconosciuta e alterata confessa di essere un assassino. Ne seguirà una lunga scia di sangue, che vedrà coinvolto proprio un pilota di Formula Uno, la sua compagna e molti altri personaggi. Non c’era mai stato un serial killer nel principato di Monaco, per la prima volta gli inquirenti si trovano a che fare con una figura totalmente nuova. Frank Ottobre e Nicolas Hulot si mettono sulle tracce dell’assassino.
Sempre su questo filone si colloca anche “Il Mercante di quadri scomparsi” di Massimo Nava. Nel principato gli omicidi sono eventi assai rari, così il commissario di polizia Bernard Bastiani chiede di essere trasferito a Monaco, stanco dopo anni della sua attività nelle periferie francesi. In concomitanza con il Gran Premio però, proprio quando la città è all’apice dell’attenzione mediatica internazionale, viene ritrovato un cadavere mutilato in un cassonetto. Per Bastiani si apre una nuova indagine.
Le storie che si intrecciano sono tante, Monte Carlo seduce e diventa il set ideale per intrecciare brivido, ricchezza, amore e bellezza.
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