Ci sono cose che tirano come ti muovi, fili nell’ anima, incroci a raso sul presente, strade che definiscono confini, curve che fanno l’ inchino a qualcosa ed evitano qualcuno. Ci sono storie che solcano, incidono, spostano il posto al senso, definiscono il ritmo con cui ci si addormenta. E sono quelle a cui ti sei stretto una volta, a cui hai creduto e che sono cresciute dentro come radici, sono quelle cose in cui puntualmente inciampi, che puntualmente non capisci, non riconosci, non fermi, archivi, non finisci. Come un velo di salsedine sul cuore. Tira. Come uno sforzo per guardare lontano in cui ti si consumano gli occhi, come perdere senza aver partecipato, come ricordare senza avere mai veramente ricordato al posto giusto.
Grammi di felicità che neanche possiamo abituarci. Viviamo come sappiamo, come possiamo, come ci è dato e non è detto che basti. Inseguiamo la pallina finchè si muove con l’istinto di partecipare agli eventi senza spesso un vero perchè. Ci amiamo, poi ci cambiamo, ci accettiamo perchè è più comodo, ci nascondiamo e non ci spieghiamo perchè è più sicuro, ci mescoliamo, confondiamo,conformiamo per sentire meno il peso della responsabilità, per sentirci altri. Leggeri. Incompiuti.
Cammini sulla crepa che fila a strade e poi un giorno ci finisci dentro. É così che funziona. Cammini sul dolore sepolto nelle cose, latente e feroce, divelto. Senti che non è più lo stesso e non lo è stato mai, che siamo fuori dalle regole, dalle scelte, dalle spiegazioni, dagli incontri. E un giorno qualunque camminando per la strada ti entra un pezzo di vita dentro vedendo la gente, ti si conficca dentro quello che ti manca e ti senti vivere, nel riflesso delle vite altrui, a metà, vivere al risparmio. E desideri da discount.
Amori a tempo, con la combinazione, amori se possibile, amori in comodato d’ uso, amori ferite. Persone confuse, mani aperte, sguardi soffusi, chiavi sul cuore, ti giri a chiederti più che quanto amore sei di che amore vivi. Amore meccanico impiantato come un bypass, amore sulla fiducia, amore dei giornali festivi, amore a targhe alterne, amore promesso e mai visto. Aspettarci, per scalfirci, aspettare perchè alla fine aspetti anche quando non vuoi ed è meglio prendere di sorpresa la vita che il contrario. Che puoi sbucciarti il cuore coi sogni quando vuoi, che puoi sempre finire nella scienza inesatta di una donna, dimenarti nel traffico come in una pista da ballo il sabato sera, fare l’apericena pensando che vorresti dormire con molto alcool in corpo e molti sguardi in lei, che puoi condividere il divano e la tv con la famiglia con la vaschetta del gelato come catalizzatore, che puoi aspettare la chiamata che dovrebbe cambiarti l’ umore e aspetti e speri.
Amicizie che tirano da una parte all’ altra finchè tira il vento, parentele che devono vedersi per commentare i tagli dei capelli e gli acquisti, maleducati che devono sbuffare e far sentire il loro malessere in ogni dove, sulle bacheche e le casse e le fronti, lavori che ti fanno sentire fortunato, lavori che non ti fanno sentire niente, amanti che ti consolano, puttane che vendono sudore a tempo a chi gli basta, le file e la gente strana, la gente semplice quella che non chiede mai e dà soltanto, quella che si voltano tutti, quello che ha bisogno di molto profumo come autostima, quello che aspira tutta l´anima quando ci sei, chi si approfitta, chi non rende, chi non spera. Ci sovrapponiamo, scansiamo, scontriamo perchè negli incastri noi viviamo, nei posti lasciati liberi da altri, nei posti rubati, vacanti, preferiti ad altri, conquistati. E quando troviamo il nostro posto non lo lasciamo più, tra l´uno e l’altro ci costruiamo la nostra vita fatta di certezze e di appigli, di luoghi comuni e fragilitá. Ci muoviamo lì dentro con poco margine, poco margine di errore e di speranza, ci muoviamo per consolidare, per mettere al sicuro quello che siamo diventati. Nessuno ci porterá via. Forse alla fine.
Quel che ci resta, che ci resta sempre è aspettare. Qualcosa. Qualcosa di meglio, di peggio, di nuovo. E tra chi aspetta c’ è chi aspetta e basta perchè sa che troverà ciò che sta cercando, il tempo sceglie le variabili. E poi c’ è chi aspetta per aspettare per sempre che manca la forza di fare le scelte che ti imboccano al futuro che desideri, che manca la speranza e tutto è passato, tutto è impossibile nella sua semplicità. Il cosa aspetti, il quanto aspetti forse ti tortureranno e solo il perchè aspetti ti terrà a galla nel tempo.
E poi troverai amore vivo, nelle cose e nelle persone e lo brucerai solo vivendolo come ossigeno che si stacca dal cuore. E tutto il resto sarà niente, una lunga lista di molto niente, il niente può aspettare e anche aspettare sarà niente. Finchè sai di amore vivo.