Sono qui, che mi accendo solo a tratti. Una specie di lampadina rachitica in uno scantinato dimenticato. I ricordi che chiedono amore. E io non so che dire. Potrei, aprire queste mani e sperare tu le veda, potrei, seminare virgole sulla strada nella speranza che ti fermino, vicino a me. Sono solo un povero innamorato come tanti. Se ti accorgessi di me, di nuovo, non saprei che farmene di me. Dovresti decidere tu. Mi sceglieresti di nuovo? Ci fa male eppure lo sogniamo questo amore che ci toglie tutto. Piú lo odiamo piú lo amiamo. Piú ci arrabbiamo, meglio arriviamo a comprenderlo. Piú ci toglie questo maledetto respiro, piú ci viene addosso senza freni.
Potrei tornare a dove non siamo mai stati e sorriderne. Ma la fantasia, la tastiera, non aiutano. Gli amori non si scrivono. Non esistono i tasti giusti, le calligrafie che riescano a portare quei sentimenti. Non ci sono note, parole, ritmi, sfumature e profumi che amino. Perché l´amore é un fatto non una dichiarazione. E un fatto di quelli innegabili, forte, bello, scomodo a volte, strappato fuori dalla crudeltá della vita, un fatto che nessuno ti insegna e che non devi spiegare, un fatto senza prezzo, senza valutazione, senza ma, forse. Solo “come” decisi. Solo “perché” inequivocabili. Fuori c´é una vita che prosegue senza te. Dura come prima, anzi forse piú dura. Questa vita non é in svendita, non é in prestito. Non cancello nulla di tutto, nulla di nulla in tutti questi 29 anni anni. Neanche te.
Anche il fondo ha il suo perché. E non cancello perché non avevo scritto. Perché l´amore non si scrive. Non si canta e non si spara la sera nei weekend, o nelle stanze di quando ce n´é. Ti avrei detto ” ti amo” E questa é una novitá. Anche per me. Se mi avessi dato il tempo. Ma lo sai, mi accendo solo a tratti. Ma forse ricordi quando ti dissi con gli occhi umidi “mi sto innamorando di te”. Forse anche quello era un piccolo apice. Un piccolo anticipo. La stretta poi, quell´abbraccio a suggellare solo una semplice veritá. Che senza di te non so stare. E poi…devo starci, devo imparare a starci. Perché quel sorriso tu te lo sei portato via, con la mia poesia incisa sulla pelle.
Non é il sapore, non é il calore, non é la gonna che svolazza sulle gambe. Quello che manca dalla lista delle cose da fare é la cosa piú semplice del mondo che ci é stata data fin dal primo giorno dall´uscita di fabbrica: amare. Una cosa talmente grande da avere una lista tutta per sé. E non é che tu sei l´unica ad essere in cima alle persone a cui dare, non lo sei stata, non lo sarai probabilmente. Ma sentire, percepire in fondo che tu non volevi bene quanto volevo bene io taglia piú di quello che vorrei. E se c´é uno che é piú sicuro di dare o che é piú sicuro di quello che si muove dentro non é colpa per l´altro. Peró al diavolo le mail, i messaggi, le parole attorno al lago, e i bigliettini, e le lettere, e gli scontrini dei regali. L´amore non si scrive. Non é una ricevuta che si riceva dopo una dolce transazione. Affanculo. Il bene si scrive. L´amore si dá. E si dá senza riserve, ogni singolo momento che si puó. Non c´é rabbia piú forte dell´amore, non c´é orgoglio piú forte, non ci sono scuse che reggano, non ci sono momenti sbagliati, perché l´amore stesso si preoccupa di calmare la rabbia, di piegare l´orgoglio, di farci vergognare davanti alle scuse, di aspettare il momento giusto.
Addio. Cinque lettere da narrativa. Da film. Da dimmelo in faccia che non reggo un attimo in piú tra le tue braccia. Addio. Da persone che non si rivogliono piú incontrare perché hanno capito chi sono, insieme. Addio, una finestra sul buio. Addio, una minestra riscaldata. Addio, una dimostrazione di quello che non c´era. E sí, lo so che non é facile per nessuno. Che la barca é stretta, e siamo tutti sulla stessa. Lo so che i sentimenti ti sballottano a destra e sinistra e devi crescere per capire cose che non sapevi di dover capire. Arriva l´inverno. Senti come ci spegne. Una parola. Ti cambia la vita. Arriva questo nuovo inverno. Senti come ci ghiaccia, cuore anima cicatrici pensieri promesse, una volta ancora.