Avere troppi contanti in tasca è una scocciatura, diciamo la verità. Al di là del rischio di perdere il portafogli o di subire uno scippo, infatti, la verità è che è molto più comodo poter gestire i pagamenti con una carta di credito o un bancomat ed evitare di tenere troppa cartamoneta in tasca. Solo che non sempre capita di poter usare la carta, perché il negozio dove stiamo facendo acquisti non ha il terminale. E quindi tocca uscire dal negozio in cerca del bancomat più vicino, che puntualmente sarà fuori servizio, oppure rinunciare del tutto all’acquisto. Ma come mai non tutti i negozi accettano i pagamenti con carta? Per lo più per questioni di costi aggiuntivi per l’esercente. Una questione che SumUp e altre aziende del settore hanno risolto con l’idea del POS mobile. Ma facciamo un passo indietro e cerchiamo di capirci di più.
Innanzitutto, i pagamenti elettronici possono avvenire perché nei negozi è presente il cosiddetto POS, ovvero un apparecchio di lettura della banda magnetica o del microchip presente appunto sulla carta di credito o debito e di “convertire” ciò che legge nel trasferimento monetario che ci interessa. Fino a non molto tempo fa, il POS esisteva soltanto fisso. Ciò vuol dire che era necessario fosse collegato alla rete telefonica (via cavo o cordless) oppure tramite GSM. Da qualche anno a questa parte, invece, è stata messa a punto la versione mobile, collegata al cellulare via bluetooth e che presenta numerosi vantaggi rispetto a quella fissa. Vediamoli insieme.
Il grosso problema che ha sempre tenuto molti esercenti lontani dall’installazione di un POS fisso è stato il costo, come abbiamo detto. Nello specifico, i costi sono dovuti intanto all’hardware e all’installazione dell’apparecchio, con tanto di configurazione e password unica che deve essere fatta da un tecnico. Poi c’è il canone mensile: il POS fisso è infatti dato in comodato d’uso al commerciante, che paga quindi una sorta di canone. Abbiamo poi un costo fisso di 10 centesimi a carico del venditore per ogni transazione effettuata via POS. Infine, la voce meno quantificabile, quella della commissione percentuale che il commerciante deve pagare sul valore della transazione, che dipende da parametri variabili a seconda della banca e della carta.
Il POS mobile non ha costi di hardware e di installazione. Basta acquistare l’apparecchio sul sito di iZettle o un altro dei produttori, e poi scaricare l’app con cui gestire tutto via smartphone e bluetooth. Non ci sono nemmeno canoni mensili, ovviamente, perché una volta acquistato, il POS è del commerciante. Le uniche spese sono l’investimento iniziale, attorno ai 30€, e una minima commissione unica dell’1.95%.
Altri vantaggi? Il POS mobile è piccolo e portatile, quindi perfetto per professionisti che lavorano in esterna come gli idraulici o i manutentori di caldaie, ma anche per i commercianti che lavorano in piccoli negozi. E inoltre con il POS mobile collegato allo smartphone, oltre a gestire i pagamenti si possono tenere d’occhio i movimenti degli articoli, capendo, attraverso lo storico delle transazioni, quale sia quello di maggior successo in catalogo.
Insomma, il POS mobile risolve i problemi, e migliorerà i vostri affari perché darete al cliente maggiore agio per i pagamenti!