“Cunce’, che brutto suonno che mi so’ fatto stanotte. Mi sono sognato che lavoravo!”
Natale in casa Cupiello – Eduardo de Filippo
Io la mattina mi sveglio con l’ansia che non ho sentito la sveglia. Mi ricordo che sono disoccupata e mi sento subito meglio…
La disoccupata che è in me ringrazia ogni giorno il cielo di avere comunque un tetto sopra la testa, un pasto caldo, i conti della carta di credito coperti, l’abbonamento in palestra, qualche aperitivo la settimana. Un cinema, una pizza…una collezione di scarpe e borse che potrebbe mantenere un piccolo stato dell’Africa..ma come ama sottolineare la mia dolce mamma: mi sono già venduta tutto quello che potevo vendermi..aka i regali del battesimo che se non mi ricordo chi me li ha fatti che me li devo tenere a fare???
A Napoli si usa regalare ai nuovi nati monili di allucinante bruttezza, io ho conservato per cinque lustri una collezione di enormi orecchini a cerchio con l’ancora; crocette di qualsiasi specie; due anellini per dito, minuscoli, naturalmente, a forma di serpente con lo smeraldino; collier con pietre di una pesantezza tale che le tribù delle donne giraffa mi avrebbero fatto un baffo; bracciali a schiava che non se ne erano visti tanti neanche durante l’impero romano…ora dico io…
Un neonato..
È un battesimo!!
Ma ringrazio comunque..ne ho potuto fare un uso intelligente…
La sfortuna purtroppo mi ha colpito alla maggiore età…mio fratello, maschio, ha avuto appezzamenti di terra, Bot, cct e bpt e chi più ne ha più ne metta. Io, FEMMINA, il corredo..consistente in lenzuola, copri letti, asciugami e chi più ne ha più ne metta.. sono in vendita, e vengono rimessi periodicamente in vendita, su ebay.. semmai qualcuno fosse interessato..
Ma quest’anno torno a casa a Natale..e prevedo di rifarmi..mi metterò in fila insieme a tutti gli altri bambini e leggerò la poesia… disoccupazione fa rima spesso con atroce umiliazione… salirò sulla sedia e leggerò la poesia, sperando nella Mazzetta..unica via di scampo ai conti del 12 gennaio..
Mi sto preparando psicologicamente anche per quello..tanto in qualche maniera la famiglia durante le feste un po’ ti uccide, specialmente se hai non 21anni, non un lavoro, non un fidanzato e nessun figlio da immolare sull’altare dello scuorno*..io ho solo deciso di partire preparata..la missione prima di partire sarà rubare la poesia di Natale ai miei nipotini..
“Adda passa ‘a nuttata“.
Napoli Milionaria – Eduardo de filippo
– 21 giorni missione furto poesia
*scuorno= vergogna, imbarazzo, stato psicologico frequentemente avvertito in special modo se sei un quasi qualcosa..ma non sai bene cosa.
Grazie Gianma
Rosalba D.M