Tutta l’attenzione era concentrata sulle riparazioni in corso a quel vecchio casolare che stava rinascendo. Come tanti medici attrezzati da idraulici, elettricisti, falegnami, muratori, si affaccendavano figure in corsa che si chiamavano l’un l’altro. Dalle finestre aperte al piano di sopra, dal solaio dove erano state spostate le caldaie, giungevano le voci degli artigiani, mentre al piano di sotto il vecchio proprietario aspettava il resoconto di quello che sarebbe stato il suo futuro conto da pagare..nella sua giacchetta di panno da cittadino che passa il week-end in campagna, sembrava più giovane dei suoi ottant’anni.
Il cielo non prometteva niente di buono, era scuro e le nuvole sembravano volere atterrare assieme a quel piccolo aereo che stava arrivando dalla tempesta…quel piccolo gruppo di persone intento a parlare del più e del meno per fare trascorrere il tempo e non parlare troppo degli imbarazzanti conti da pagare, improvvisamente viene attirato dal quel rumore inaspettato, visto il tempo…il ronzio borbottante di un motore quasi impaurito, come i passeggeri che cercavano un punto di salvataggio da un possibile capottamento per il maltempo…l’atmosfera era magica, l’aria impregnata di odore di muschio verde e giallo, che sembrava essere presente nel cielo assieme al blu grigio e dava un senso di benessere e pace, voglia di essere felici e tranquilli solo per godersi quell’ appagamento fisico che raramente riesci a vivere nella quotidianità delle giornate grigie, ma non di colore, di un grigio sentimento dell’animo che deriva dall’inutilità delle cose da fare per arrivare a sera, rispetto a quello che il tuo cuore vorrebbe …vedere quel piccolo oggetto di metallo come un punto che si ingrandiva sempre più nel cielo fino ad essere riconoscibile e magicamente accostabile a quel rumore che si materializzava sull’erba del campo di volo in fondo allo sguardo attirato senza volerlo….era come fare parte di un copione che non sapevi avresti mai recitato perché neanche ti immaginavi che quel pomeriggio ti saresti trovato lì e che sarebbe piovuto…e che avresti visto quelle due figurine umane uscire in fretta da quell’aereo giallo e bianco, correre verso di te per non bagnarsi e per cercare qualcuno che non speravano di trovare, così lontani dalla sicurezza della meta che si erano prefissi alla partenza… il loro sguardo impaurito avvicinandosi si rasserenava e un grande sorriso avanzava stampato sui loro volti ormai tranquilli di avere un tetto sotto cui aspettare il tempo migliore per ripartire. Erano una coppia di giovani, un uomo e una donna minuti entrambi.
“Salve, mi sa che abbiamo rischiato grosso perché siamo partiti anche se ci avevano detto di non farlo…ma volevamo fare un viaggetto insieme.. era tanto che glielo avevo promesso”, disse l’uomo rivolta alla ragazza probabilmente straniera e molto carina, dai lineamenti molto marcati, occhi neri e grandi, naso un po’ aquilino ma grazioso e minuto, corpo asciutto e da bambina provocante, soprattutto per quel gruppetto di locali sempre curiosi di novità e attirati da tutto quello che poteva stimolare la loro fantasia ormai affievolita dalla routine solitaria e insignificante del loro lavoro ripetitivo e insoddisfacente, dalle loro mogli che non riuscivano più a dare loro emozioni, ma senza pensare che la cosa era reciproca e sarebbe bastata una chiarezza emotiva fra di loro per riaccendere quello che forse un tempo era stata una grande passione…ma quello era l’ultimo dei loro pensieri in quel momento di novità in cui sembravano riscattare anni di noia quotidiana..chi era quella bella ragazza piovuta dal cielo, e cosa ci faceva con quel tipo non proprio troppo affascinante quanto lei? Erano forse una coppia di clandestini in fuga dalla realtà, da un’altra moglie insignificante e noiosa con le sue lamentele quotidiane, con un corpo abbruttito dalla mancanza di stimoli a mantenersi in forma perché privo di amore e di attenzioni..chissà quali emozioni dava a quel ragazzo che volava con lei alla ricerca di un paradiso perduto…che invidia che provavano per quell’uomo che poteva volare libero con lei, lei che sembrava così aperta e promettere paradisi inimmaginabili.. forse straniera per il suo colore dorato e vellutato della pelle e i suoi lineamenti.
Per nascondere la loro clandestinità era evidente una apparente indifferenza fra loro, come se ci fosse stato un muro che impediva loro di mostrare la loro libertà di stare insieme e volare oltre tutto e tutti…lei era così seria nella sue domande che poteva sembrare una donna normalissima, anche se forse era una prostituta qualunque…ma non è forse lo stesso una donna, anzi una persona…. Poco dopo la curiosità dei presenti veniva accontentata dalla musica che risuonava all’interno del locale..era una musica araba e strana per essere in mezzo alle campagne modenesi…e lei incuriosita aveva subito smascherato le sue origini..il propietario del locale era, come lei, di Casablanca e si erano subito riconosciuti, scambiandosi calorosi saluti e presentazioni nella loro lingua…due stranieri provenienti dalla stessa città che si incontrano nel bel mezzo di un temporale come una stella cadente che costretta a cambiare traiettoria sfiora un astronauta che sta riparando una navicella posteggiata su un satellite …
Rosantika