
Autore: Frank Meinshausen
Pubblicato da Isbn - Maggio 2013
Pagine: 218 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Paperback
Collana: Vinili

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È che la mia anima sta in un posto lontanissimo, ma ho perso la strada per cercarla, non ho una traccia da seguire.
Undici scrittori per raccontare la Cina moderna, l’era della post rivoluzione, una società nata all’ombra della Repubblica Popolare, affacciata verso il miraggio del capitalismo, ancora inebriata dai resti di un grande impero e impaurita dall’eccessiva libertà seguita al dramma di Piazza Tien An Men. Tutti relativamente giovani, nati tra gli anni ’60 e ’70, questi autori rappresentano la realtà intellettuale cinese, appartengono spesso a correnti culturali underground, sfuggono alla Società degli Scrittori, lavorano in aree totalmente differenti dalla letteratura, o come freelance di riviste pubblicate oltre confine.
Sebbene differenti come stile narrativo, ambiente e personaggi, i racconti di Cina. Undici scrittori della rivoluzione pop si somigliano nel comunicare un clima di incertezza, di instabilità, di equilibrio precario o paradossale, di situazioni assurde e contraddittorie. Storie d’amore che si autodistruggono, conflitti che separano due generazioni e due epoche storiche e politiche, avventure sessuali esasperate e laceranti, luoghi e situazioni astratti che divengono metafore dell’impossibilità di comunicare, storie di violenza, di rabbia, di emarginazione, di passioni morbose, di inganni e di tradimenti…
Il ritratto policromo e frammentato di un paese giovane e disorientato ma legato ad antiche radici, in apparenza frivolo e tecnologico, sotto certi aspetti quasi “americano” e indubbiamente ricco di infinite sfumature culturali e filosofiche, e di tradizioni che, nonostante il progresso, rimangono sempre e comunque vive.