
Autore: Helen Fielding
Pubblicato da Rizzoli - Ottobre 2016
Pagine: 237 - Genere: Narrativa rosa
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Rizzoli best

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Bridget Jones è tornata, più soddisfatta, più insoddisfatta, più felice, più infelice, più donna, più bomba sexy e più panciuta che mai. Mark Darcy, Daniel Clever: un rigido manico di scopa da una parte, un rubacuori dall’altra. Chi sarà il padre del bambino della nostra amatissima e incorreggibile Bridget Jones?

Bridget Jones è tornata e ha una nuova vita che adora: è produttore esecutivo di un programma televisivo, ha finalmente un’ottima linea, e possiede un’auto con il navigatore. È veramente soddisfatta a parte il fatto che è più single che mai, attorniata da amiche che sfornano un bambino dopo l’altro e che le ricordano l’inesorabile ticchettio dell’orologio biologico. Per il momento si limita a fare la madrina, ed è proprio all’ennesimo battesimo che rivede, dopo cinque anni dalla rottura del loro fidanzamento, Mark Darcy. Uno sguardo, poche parole, e i due si ritrovano a letto insieme. Dopo qualche giorno rivede anche l’incorreggibile rubacuori Daniel Cleaver, che la trascina in una notte di passione. Passano i mesi e Bridget non riesce più a entrare nei suoi jeans preferiti… Gli amici la convincono a fare un test di gravidanza, che ovviamente si rivelerà positivo. Chi sarà quindi il padre? Mark o Daniel?
Io amo Bridget Jones! È una delle poche protagoniste femminili più vere che ci siano nella letteratura contemporanea. Caotica, imbranata, simpatica, alla ricerca del corpo perfetto (che non raggiunge mai, o quasi mai), insomma, tutte siamo un po’ Bridget, ammettetelo!
Bridget Jones’s Baby può essere letto anche da chi non sa nulla di Bridget Jones, non avendo letto i romanzi precedenti o visto i film inerenti. È chiaro fin dall’inizio che il punto cardine su cui ruota tutta la trama è il bambino o comunque la gravidanza di Bridget ma la storia d’amore tra Bridget e Mark, circondata sempre dalla presenza di Daniel, fa da sfondo a tutto il romanzo e ci sta benissimo, anzi, avrei apprezzato anche qualche altra pagina in più su questo loro amore tragicomico, ma è indiscutibile la scelta della Fielding di lasciarlo sullo sfondo. Si tratta di un romanzo ben scritto, scorrevole, adatto a chi ha bisogno di passare un paio d’ore senza pensieri e magari facendosi qualche sana risata. Mi piace l’idea delle mail, degli sms, della data e dell’ora in cui Bridget scrive sul diario perché lo fa sembrare ancora più vero, vero proprio come lei che è perfetta così com’è.
Approfondimento
Parliamo dei personaggi principali: Bridget, Mark e Daniel. La protagonista è indubbiamente cresciuta in Bridget Jones’s Baby rispetto ai precedenti e direi che è giusto così, visto l’età che ormai ha raggiunto. Però nonostante questa “maturità” Helen Fielding è riuscita a mantenere le caratteristiche di base di Bridget. La sua ironia, il suo essere perennemente insicura, essere così imbranata… sì, è Bridget.
Mark Darcy lo adoro. Sarà che il cognome mi ricorda un altro bel personaggio maschile di una certa Austen, sarà che i maglioni natalizi addosso agli uomini mi fanno venire gli occhi a cuoricino, ma Darcy lo trovo perfetto. Le amiche di Bridget non sono d’accordo con me, secondo loro è l’incarnazione della noia, un rigido bigamo seriale con un manico di scopa su per il culo, ma per me il Signor Darcy ha stile, è un gentiluomo d’altri tempi e va capito.
Daniel è pazzesco. Fin dal primo libro mi ha fatto ridere tantissimo ma poi ad un certo punto, al di là delle risate, ti fermi un attimo e capisci che è un cialtrone, alla costante ricerca della bomba sexy da portare a letto, un bambino sotto le finte spoglie di un adulto con la sindrome di Peter Pan quindi alla lunga mi infastidisce, MA lo fa in modo positivo. Non è un personaggio che si possa odiare, almeno dal mio punto di vista, perché è perfetto così com’è, fa ridere, non si smentisce mai, nemmeno alla fine tanto che sarà lui a concludere questa recensione..
“Jones?” ha gridato Daniel, scoccando a Mark un’occhiata cospiratrice. “Immagino che un’ultima scopata sia fuori questione?”
eri gibbi