Autore: Viveca Sten
Pubblicato da Rizzoli - Novembre 2010
Pagine: 382 - Genere: Noir
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: HD
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Sull’isola di Sandhamm, affollata località turistica nell’arcipelago di Stoccolma, ha inizio una scia di delitti. A condurre le indagini è il detective Thomas Andreasson con l’aiuto dell’amica avvocato Nora Linde, che si trova suo malgrado coinvolta nelle indagini.
Sandhamm è un’isola dell’arcipelago di Stoccolma, un luogo solitario d’inverno che d’estate si anima di migliaia di turisti e appassionati di vela. Nel pieno della stagione estiva, viene ritrovato il cadavere di Kristen Berggren, scapolo solitario, avvolto in una rete da pesca. Mentre la polizia è ancora incerta sulla causa della morte, viene ritrovato il cadavere della cugina di Berggren, Kicki, sua unica parente ancora in vita. Convinto che i due omicidi siano collegati, si reca sull’isola Thomas Andreasson, detective che nella vita privata si sta ancora riprendendo dallo shock per la recente morte della figlia neonata e per il conseguente divorzio. Giunto sul posto, potrà contare sull’aiuto dell’amica Nora Linde, alle prese anche lei con i propri problemi famigliari, che si trova con marito e figli nella loro casa estiva. I due si conoscono dall’infanzia e insieme cercheranno di capire cosa avesse portato le due vittime a Sandhamm, e se tra gli abitanti dell’isola o tra i suoi tanti visitatori si celi un assassino.
Primo romanzo dell’avvocato Viveca Sten, Il corpo che affiora è anche il primo libro della Serie di Sandhamm. L’autrice ambienta vari delitti su quest’isola, un luogo solitamente tranquillo e popolare tra gli svedesi per le vacanze estive, che diventa improvvisamente scenario di crimini e indagini di polizia.
Con questo romanzo d’esordio, Vivenca Sten si inserisce nel filone del noir scandinavo che negli ultimi anni ha preso piede anche in Italia con scrittori quali, per esempio, Larsson, Lackberg e Nesbø. Con questi autori la Sten ha in comune il ritmo lento della narrazione e la natura deduttiva delle indagini, che non contemplano, o quasi, scene d’azione. Il racconto punta sulla psicologia dei personaggi, sull’accuratezza della narrazione e sulle diverse piste d’indagine per poi stupire con un colpo di scena finale.
Approfondimento
Ne Il corpo che affiora è apprezzabile la cura nelle descrizioni che sono davvero numerose e rendono vivido lo scenario degli avvenimenti; la scrittura fluida cala il lettore italiano nella realtà svedese con un interessante effetto di straniamento. È anche ben approfondito il carattere dei personaggi, in particolare quello dei protagonisti, il poliziotto Thomas Andearsson e l’amica d’infanzia Nora Linde, che risultano plausibili e ispirano simpatia.
Quello che lascia perplessi è la trama: il genere del noir infatti dovrebbe compensare la mancanza di azione con una buona dose di suspense e soprattutto con un’indagine ben congegnata. Purtroppo qui tali elementi mancano. Innanzitutto, è chiaro davvero fin troppo presto chi è l’assassino; ma qualora non si indovinasse quasi subito l’autore dei delitti, si resta davvero sbalorditi dall’inefficienza dell’indagine condotta da questi poliziotti, che più che pensare a trovare i numerosi indizi non fanno che lamentarsi di non poter andare in ferie. Rispetto ai momenti dedicati al caso, le scene di vita quotidiana e le pause sono davvero troppe, e si ha l’impressione che il loro unico scopo sia raggiungere un numero minimo di pagine; se si segue il solo filo delle indagini, non c’è in effetti alcun percorso di deduzione. Senza rivelare nulla, se i poliziotti non trascurassero alcuni aspetti fondamentali perfettamente abituali al lettore di gialli, il romanzo probabilmente si concluderebbe dopo una ventina di pagine. È vero che nei buoni noir spesso alla fine il particolare fondamentale è sempre stato visibile senza che lo si notasse, ma leggendo Il corpo che affiora pare che i dettagli sfuggano solo al detective, con conseguente frustrazione del lettore.
Insomma, Vivenca Sten vuole senz’altro puntare al realismo, ma con il risultato di una trama un po’ troppo superficiale, che non convince fino in fondo. Posso consigliare questo libro solo come giallo un po’ alla buona da leggere in spiaggia senza troppo impegno.
Marta Massini