Autore: Elif Shafak
Pubblicato da Rizzoli - Gennaio 2012
Pagine: 388 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Best BUR
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La particolare quanto incredibile storia di amicizia tra Asya, giovane ragazza turca, e Armanoush, ragazza americana dalle origini armene. Passato e presente si mescolano in una storia dal sapore dolce e amaro.
Zelya cammina per Istanbul con aria fiera e indossando scarpe con i tacchi a spillo. Quello è un giorno importante per lei, un giorno da non dimenticare: lei quel giorno abortirà. Prima di arrivare in clinica Zelya si incontra e si scontra con la sua città, i suoi abitanti, le sue tradizioni. Zelya non riuscirà ad abortire, lei partorirà Asya.
Rose è una ragazza americana, madre di una bambina, Armanoush, nata dal suo matrimonio finito male con un ragazzo turco. Rose, quasi per fare un dispetto alla troppo tradizionalista famiglia del suo ex marito, si risposa con un ragazzo turco, conosciuto per caso in un market.
Diciannove anni dopo, Armanoush si trasferisce in Turchia alla ricerca delle sue vere origini e viene ospitata dalla famiglia del suo patrigno dove conosce la sua coetanea cugina Asya.
Tra le due ragazze è destinata a nascere un’amicizia così forte da superare tutti i pregiudizi della delicatissima questione armeno-turca. Storie che si intrecciano in maniera vorticosa, fino a che il buon senso e l’affetto che lega le due protagoniste non diventerà così forte da dimostrare che l’odio innato tra turchi e armeni si può superare. Terza protagonista indiscussa de La bastarda di Istanbul è la città di Istanbul: più che un luogo, più che uno sfondo di eventi, più che tutto. Istanbul è viva nel suo passato, nel suo presente e soprattutto nel suo futuro.
Considerata dal premio Nobel Orhan Pamuk la “migliore scrittrice turca dell’ultimo decennio”, Elif Shafak ci presenta ne La bastarda di Istanbul un romanzo vivo, scorrevole, attento ai particolari, attuale. Il tema toccato è spinoso quanto delicato ma la scrittrice turca lo affronta nel migliore dei modi, attenta a trovare la giusta via per un finale buonista. Episodi un po’ scontati si alternano a piccoli colpi di scena, ma oltre alla storia raccontata, lo stile di Elif Shafak, sempre ricco di particolari, ci fa vivere con emozione e con attenzione ogni momento della vicenda narrata.
Approfondimento
Scritto in terza persona, La bastarda di Istanbul batte molto sulle suggestive e affascinanti atmosfere di una città, Istanbul, che vive e accompagna le protagoniste nelle loro storie e nei loro passati. Davvero un buon romanzo, sia per il tema che per il modo in cui viene trattato. Forse l’abbondanza di particolari e un inizio un po’ lento possono scoraggiare il lettore meno convinto del tema, ma man mano che si entra nel vivo della storia non si riesce a smettere di leggerlo. La bastarda di Istanbul è un libro che consiglierei a tutti coloro che hanno a cuore questioni etnico storiche, ma soprattutto a chi ama leggere un buon romanzo.
Giuseppe Panfili