L'amante di Mozart
Autore: Vivien Shotwell
Pubblicato da Rizzoli - Marzo 2014
Pagine: 342 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Rizzoli best
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Anna Storace fin da piccola è sempre stata una persona piena di determinazione che voleva semplicemente inseguire il suo sogno. Per sentirsi viva le bastava cantare, la sua voce incantava, faceva provare emozioni e aveva la capacità di commuovere chi la ascoltasse, ed è proprio grazie a questo suo talento che la piccola Anna riuscirà a trovare il suo posto nel mondo.
La musica era il dono di Anna, una ragazzina inglese di origini italiane, che fin da piccola amava cantare davanti alle persone. A undici anni iniziò a studiare canto con il maestro Rauzzini, un castrato con una voce cristallina. Rauzzini le insegnò tutto quello che c’era da sapere dell’arte canora e la trattò sempre come una figlia.
Rauzzini sosteneva che non c’era solidità nella musica. Non la si poteva stringere tra le mani. Non la si poteva assaggiare né vedere. Svaniva quasi subito dopo essere stata creata. La musica, per loro, era un dono. Era quello il significato della parola “cantare”. Voleva dire essere innamorati del pubblico, essere mossi dalla generosità appassionata, non trattenere nulla per se. Solo così la voce sarebbe stata realmente bella.
La famiglia di Anna decise di partire per l’Italia alla ricerca di fortuna e andarono tutti insieme a Napoli dallo zio, il fratello del padre della ragazza. Qui la famiglia si ricongiunse anche con Stephen Storace, il fratello maggiore di Anna che era partito anni prima per studiare composizione al conservatorio. Anna piano piano, con la sua tenacia e anche un po’ di sconsideratezza tipicamente giovanile, riuscì a farsi conoscere ed emerse tra tante altre soprane e tenori. Il padre di Anna, colto da una morte prematura, costringe la famiglia Storace a trovare un modo alternativo per sopravvivere; fortunatamente Anna riuscì a brillare in un’opera e fu ingaggiata alla Scala di Milano dove ottenne il ruolo principale femminile in un opera buffa.
Da qui Anna iniziò la sua salita nel mondo canoro, dopo Milano si esibì anche a Venezia e a Vienna, cuore dell’opera lirica del Settecento. Ed fu proprio a Vienna dove Anna affrontò tanti problemi legati ai primi amori, amori non corrisposti, un matrimonio fallito, i maltrattamenti, la depressione, la perdita della voce, una rinascita, la passione, la consapevolezza e la visione differente del mondo, in poche parole: il passaggio dall’adolescenza spensierata all’età adulta.
L’amante di Mozart è un libro a momenti storico, a momenti poetico, e potrei aggiungere che a volte ha dei tratti prettamente adolescenziali data dall’ingenuità e dalla sincerità della protagonista. La commistione di toni è in grado di soddisfare tutti i possibili lettori; Vivien Shotwell riesce egregiamente ad utilizzare l’artificio della regressione, così imitando i modi di fare e il linguaggio tipico di quell’epoca senza risultare complicato o pesante per il lettore.
Anna attraverso la sua umanità riesce a trasmettere i sentimenti che prova, dalla tristezza e la paura alla gioia e alla spensieratezza della sua giovane età; ma Anna non è solo questo, perché è una ragazza piena di forza e determinazione e ha sempre avuto il coraggio di seguire il suo sogno.
Approfondimento
Credo che Anna potrebbe anche essere considerata una rivoluzionaria per l’epoca fatta di etichette e stereotipi della donna succube del marito, cresciuta solo per occuparsi della famiglia. Ho davvero trovato affascinante questo romanzo, nonostante io non legga molti romanzi con delle fondamenta storiche, mi sono ricreduta e l’ho amato.
È innegabile che la protagonista sia il mio personaggio preferito: Anna è stata uno dei personaggi più forti e ha affrontato sempre ogni difficoltà con forza e non si è fatta abbattere mai da nulla. Anche quando era nel suo periodo più buio, riusciva ad alzarsi di nuovo facendo ricrede il lettore. Le storie d’amore di Anna sono tragicamente compatibili, dall’amore non corrisposto con Francesco Benucci fatto di attimi di esaltazione e di delusione, “all’amore” con John Fisher fatto solo di odio e diprezzo, maltrattamenti e rabbia, all’amore, quello vero, segreto, passionale e sincero con Wolfgang Amadeus Mozart, ma non possibile per molti fattori.
Gli insegnamenti che ho colto da L’amante di Mozart secondo me sono essenzialmente due: il primo è quello di essere sempre se stessi e crescere sbagliando, ma imparando dai propri errori, mentre il secondo è che l’amore non ha regole, non scegliamo di chi innamorarci, capita e basta e non dobbiamo negarci la possibilità di amare con il cuore e con lo spirito.
“Ciao” disse lui a bassa voce. “Siete pronta?” […]
“Assolutamente no.” Anna sorrise coraggiosa. “Una volta che avremo iniziato sarà finita.”
Lui le accarezzò la spalla. “Se non iniziamo, non avremo nulla da ricordare.”
“E se non volessi ricordare?”
Mozart la cinse con le braccia e le avvicinò le labbra all’orecchio. “Allora sareste un’estranea per me.”
“Passerà troppo rapidamente” bisbigliò lei.
“No, Anna. Con tutta la lentezza che desideriamo.”
“Il mio desiderio è troppo grande. Saremo morti prima di finire.”
“Non possiamo morire. Non c’è una fine.”
Jessica Pittaro