Autore: Erri De Luca
Pubblicato da Feltrinelli - 2016
Pagine: 123 - Genere: Narrativa Contemporanea
Collana: I narratori
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Per toccare un pezzo di storia ci vuole coraggio, lo stesso coraggio che ci vuole per innamorarsi. Toccandolo può persino succedere.
Le storie più belle nei libri, come nella vita, sono le storie di cuore. Non importa chi sia il protagonista, non è necessario seguire con esattezza tutto ciò che gli orbiti attorno, e nemmeno giudicare il finale. Sono così, le storie di cuore, belle come la vita perché ad essa incastrate. Il cuore fa da messaggero alla vita, usa i mezzi che conosce per diffonderla.
La natura esposta è una di queste storie, l’ultimo lavoro di Erri De Luca pubblicato con Feltrinelli. Ringrazio l’editore per la cortesia di avermi proposto questa lettura e di avermela fatta recapitare. Senz’altro conoscerete la scrittura di Erri, difficile trovare in Italia narratori di questa pasta. È uno dei pochi autori che comprerei a scatola chiusa, senza nemmeno sapere il titolo del libro. Mi farei l’abbonamento se fosse possibile. Mi piacciono gli occhi di Erri sul mondo, sono gli occhi di un poeta che non vuole esagerare, quel tipo di occhi che si soffermano a lungo sui soggetti e poi si chiudono. Quando riaperti la mano muove automaticamente la penna. Questa recensione sarà certamente influenzata dal peso specifico che questa scrittura ha nella mia vita di lettore. Non me ne scuserò, restare affascinati non è più cosa comune, nemmeno in letteratura. Bisogna andarne fieri, soprattutto se è un fatto in grado di ripetersi.
Veniamo alla storia. Le grazie del Cristo crocifisso rappresentato nella scultura di un celebre artista sono celate da un panno, così come da indicazione della Chiesa. Eppure i tempi cambiano, anche la Chiesa lentamente avanza delle aperture volte a facilitare l’incontro con i fedeli e, in questo caso, a offrire una visione più umana del Cristo. Un uomo, il protagonista di questa storia, riceverà l’incarico di rimuovere il panno che protegge la nudità del martire, il che comporterà rivelare qualcosa che nessuno ha mai visto, non in questa maniera. Qualcosa che lo scultore ha concepito con profondità di pensiero e nobili intenti, e che lasciato in dono. È un lavoro delicato dal punto di vista tecnico, non è facile rimuovere marmo su marmo senza danneggiare ciò che è stato scolpito sotto ed è un incarico delicato per implicazioni strettamente religiose che ruotano attorno alla figura del Cristo. La Chiesa è pronta ad accettare le conseguenze di ciò che verrà alla luce dopo il restauro?
Un operaio di oggi si confronterà con un grande artista del passato, si immergerà nella storia biblica andando alla ricerca dei significati simbolici e dei segni ebraici presenti nella scultura. Vuole capire la tensione nei muscoli, la posizione del corpo rispetto all’asse della croce, il gioco di ombre che la scultura crea e soprattutto vuole comprendere il grande contrasto tra un membro, ora nascosto sotto un panno, e il resto del corpo. Vuole scoprire l’armonia di un grande contrasto. Apprezzerete i tanti perché che si apriranno, come porte scorrevoli.
Il protagonista, è uomo di montagna, in un passato recente ha aiutato degli stranieri a scalare dei monti per oltrepassare il confine. Gratuitamente, per donare speranza. In maniera simile quest’uomo aiuterà la Chiesa ad oltrepassare un confine, per lo stesso motivo. Per donare speranza. Il lavoro durerà mesi, tra studio, levigatura, costruzioni di calchi, prove. Durante questo periodo l’asciutto e sentimentale uomo di montagna permetterà alle vicende personali di divenire la strada che lo condurrà al lavoro perfetto. Schivo, umile, servo della bellezza, amerà una donna ma si accompagnerà di libri. Storia e filosofia e duro lavoro.
La natura esposta del Cristo, indifesa, si rivela agli occhi di un modesto restauratore che nel lavoro non risparmia né energie né anima. Un viaggio a ritroso, dentro e fuori la testa di uno scultore morto da centinaia di anni, un viaggio per città e sentimenti. Un tentativo con l’obbligo di riuscita. Muoverà compassione, l’essenza dell’amore espresso nel gesto intimo della morte di un uomo sceso sulla terra per salvarla.
Erri De Luca scalda attraverso una cosa apparentemente dura e fredda: il marmo. I suoi occhi guardano oltre la pietra, osservano come è modellato il cuore. Per questo motivo questa diventa una storia esposta, esposta alla passione figlia d’un amore.