
Autore: Fabio Girelli
Pubblicato da Piemme - Luglio 2017
Pagine: 102 - Genere: Thriller
Formato disponibile: eBook

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Bipolare, disorganizzato, amante delle poesie e amico di una bellissima transessuale di Ipanema, il vicequestore Castelli è molto lontano dall’essere il prototipo di ufficiale scrupoloso e ligio al dovere. Eppure forse serviranno proprio le sue stranezze, i suoi slanci intuitivi a risolvere un caso altrettanto bizzarro che sembra avere come unico plausibile assassino un fantasma.

Il bacio della Velata è il primo di una serie di racconti di Fabio Girelli che ha come protagonista il vicequestore Andrea Castelli. Nella sabauda Torino, Selene ritrova nel suo appartamento il corpo morto del fidanzato, Luigi Stendardo. Ma, all’arrivo tempestivo della polizia, la ragazza appare completamente impassibile di fronte all’omicidio del suo amato. La si scopre priva dalla nascita dell’amigdala, centro cerebrale di gestione e sede delle emozioni, eppure sarà proprio lei ad indirizzare i primi passi dell’indagine.
Selene non ha dubbi: l’assassino non può che essere Varvara, fantasma di una nobildonna russa in grado di far sparire chiunque si invaghisca di lei. E così, con riluttanza e diffidenza da parte dell’ispettore Giordano e curiosità e fascinazione da parte di Castelli per la ragazza e il caso, si innesta questo giallo dalle apparentemente improbabili premesse. Ed è proprio sull’improbabilità e il mistero che gioca buona parte della narrazione. In contrapposizione con la volontà di avere dati inconfutabili e di cercare la salda e incorruttibile verità tipica delle narrazioni giallistiche, si ha l’atmosfera creata da Girelli che invita il lettore tutt’altro che a una visione totalmente certa. Il setting della narrazione, che in molte scene è rappresentato da cimiteri e passaggi sotterranei, l’aleggiare costante della presunta presenza del fantasma Varvara, l’avere, come controparte femminile, Selene che ha una visione quasi atonale della vita a causa della sua sindrome, lo stesso Castelli che in parte per la malattia e in parte per un’inclinazione naturale al pensiero laterale, alla bizzarria e al confusionario è capace di vedere l’altra prospettiva delle cose. Sono elementi che, nell’insieme, danno al giallo un senso di incertezza e inquietudine che derivano dall’osservazione della convenzionalità e fragilità di ciò che usiamo come pilastri della nostra esistenza: dalla percezione sensoriale, al concetto di spazio, al concetto di tempo. E così il desiderio di risposta alla fatidica domanda delle narrazioni poliziesche “Chi è l’assassino?” si intreccia, nelle conversazioni filosofeggianti tra il vicecommissario e la bella Selene, con quesiti che dunque si fanno di più ampio respiro.
Un altro aspetto di interesse del racconto è la scelta di inserire elementi che di solito fanno parte di realtà “minoritarie” che non troppo di frequente si ritrovano nei gialli in ruoli di primo piano. In particolare sono da considerare il bipolarismo del protagonista e la transessualità della sua confidente ex amante. La loro presenza e l’interesse mostrato dall’autore nell’inserirle in personaggi che hanno un’aurea tendenzialmente positiva nella storia, già di per sé costituisce una nota di merito anche se quest’ultime non sono rappresentazioni del tutto perfette. La transessuale di Ipanema appare in parte ancora troppo stagnante nello stereotipo dell’escort che, nella sua condizione di “donna- non-del-tutto-donna”, molto sa della vita e dell’essere maschile. E il bipolarismo del vicecommissario, non particolarmente approfondito, può apparire un po’ ingenuo e può portare, specie ad un lettore disattento o non molto addentro alla tematica, a confondere tratti squisitamente caratteriali con quelli determinati invece dallo specifico disturbo. Detto ciò sono, quest’ultimi, elementi che ad ogni modo non vanno ad inficiare con l’economia del racconto e che, del resto, vanno appurati e riesaminati anche con il resto della produzione e nell’evolversi dei personaggi nei casi successivi. In conclusione, l’opera di Girelli offre interessanti spunti di riflessione e atmosfere thriller, oscure capaci di affascinare pressoché qualsiasi tipologia di lettore.
Approfondimento
Il bacio della Velata di Girelli è da considerarsi un giallo che flirta con il thriller. Ed è proprio l’atmosfera da thriller che dà colore e corpo alla narrazione. Infatti non è un giallo che punta su un complicato intreccio o sul susseguirsi di colpi di scena, scoperte sconcertanti o laboriosi collegamenti. Ragione per la quale a un lettore appassionato di un giallo classico, in cui alla costruzione del caso si affida la forza della narrazione, potrebbe risultare un po’ semplicistico e troppo intuitivo.
Non a caso, una delle forze del racconto è data invece dalle immagini, dalle atmosfere, dalle riflessioni viste, vissute e fatte dal protagonista e dal suo entourage. Perciò è un racconto che può interessare anche chi di solito non è propenso alle narrazioni di stampo giallistico con la sua ricerca dell’assassino e la volontà di sbrogliare “la matassa”.
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