Autore: Colin Barrett
Pubblicato da Bompiani - Aprile 2024
Pagine: 240 - Genere: Narrativa, Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narrativa straniera
ISBN: 9788830119239
ASIN: B0CY9VWJGY
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È un venerdì sera di pioggia nella campagna desolata della Mayo County quando Dev, ventenne grande e grosso, solitario e sensibile, apre la porta ai due cugini che scortano un ragazzotto ammaccato: è Doll English, il fratello di un piccolo delinquente locale, Cillian English. A Dev – che per i cugini custodisce distrattamente pacchetti di droga – viene chiesto di nascondere il ragazzo e farsi complice di quel rapimento improvvisato che è un piano di ritorsione contro Cillian per un debito non onorato. Nicky, la fidanzata di Doll, scopre che lui è scomparso solo dopo essersi ripresa da una notte molto alcolica, offuscata da dubbi e malinconie. Quando il meccanismo grossolano del ricatto comincia ad avviarsi ciascuno dovrà decidere cosa fare per rompere con un presente piccolo, stretto e violento.
Ma Dev è fuorviante. Grande e grosso com’è, lascia un segno piccolissimo sul mondo. Non ti accorgi quasi che c’è.
Dev è grande e grosso, ma della sua forza non sa che farsene. Doll è giovane e ingenuo, ammaliato dal fratello Cillian, che non fa altro che cacciarsi – e cacciare gli altri – nei guai. Nicky è sveglia, in gamba, ma della sua vita ancora non conosce la direzione. Le vite di Dev, Doll, Cillian e Nicky si incroceranno e si sconteranno per una serie incredibile di eventi, tra cui il rapimento, improvvisato e maldestro, di Doll da parte di alcuni delinquenti di paese. Ma saranno soprattutto le loro solitudini a incrociarsi, i loro destini ancora acerbi, le loro strade ancora brecciate. Il rapimento di Doll diventa così paradigma di una generazione di giovani in cerca della loro identità, e diventa soprattutto il manifesto di un’Irlanda che, spogliata della sua dimensione epica di fate e folletti, si mostra per quella che è: crocevia di vite semplici, in cerca di riscatto; di famiglie disperate e contorte, legami feroci e indissolubili.
Perché grande protagonista del romanzo Case feroci è proprio l’Irlanda di oggi, lontana dai luoghi comuni, dove alla fine dell’arcobaleno non c’è mai la pentola d’oro, dove la vita, aspra e rude, costa fatica, dove la politica è lontana dal quotidiano e dove i giovani cercano a fatica la loro strada metro dopo metro; è l’Irlanda di famiglie disgregate, di case che non accolgono più e non sono più rifugio, ma diventano feroci accusatori di occasioni perdute, custodi di legami sfilacciati e dispersi in una quotidianità che non lascia scampo. Dinanzi a un apparente strato di indifferenza e di alienazione sentimentale, il rapimento del giovane Doll, in tutta la sua picaresca e grottesca attuazione, sembra quasi diventare un detonatore, un punto di non ritorno, un varco temporale verso una nuova possibilità: Doll, Cillian, Dev e Nicky si trovano per la prima volta a scegliere chi essere, a decidere se rompere la realtà o continuare ad affondare in un presente melmoso ed umido, ad avere per la prima volta nella loro vita la possibilità di un riscatto.
Case feroci è un romanzo crudo, duro e amaro, che racconta l’Irlanda di oggi attraverso gli occhi di una generazione sospesa tra passato e presente, che a fatica cerca un riscatto o forse solo un’opportunità. È il romanzo di un’intera generazione che in qualche modo si è sentita tradita dagli ideali, dalla politica, dalla famiglia, da quel mito di un’Irlanda antica e rurale che lascia dietro di sé solo odore di pioggia e rimpianto; è l’Irlanda dei troublers, mai finiti del tutto.
Approfondimento
Colin Barrett consegna al lettore un romanzo denso e serrato, che racconta di giovani al bivio, che parla di scelte, ma soprattutto racconta la sua Irlanda, dura, difficile, alienate e solitaria, racconta di famiglie disgregate, di rancori e solitudini, ma restituisce al lettore l’immagine di una nazione e di una generazione che non si arrendono, nemmeno davanti alla ferocia di legami che non riconoscono più se stessi, che sanno che il riscatto è sempre la prossima possibilità e si nasconde anche in una casa desolata.
Era tornato al punto in cui finiva sempre. La sua vita, che girava, sempre più stretta, su se stessa. Era come se ogni volta che cercava di muoversi, per quanto timidamente, in una nuova direzione, venisse riportato a forza al centro di sé stesso. E quel centro diventava sempre più piccolo, sempre più decrepito e ferocemente ridotto.
Romina Celani