
Autore: Diego De Silva
Pubblicato da Einaudi - Giugno 2021
Pagine: 176 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Super ET
ISBN: 9788806249915
ASIN: B00J84DFE2

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Una mattina, in una città mai nominata ma perfettamente riconoscibile, Rosario, un bambino di undici anni, si alza, prepara la colazione alla nonna, si affaccia alla finestra e guarda vivere i suoi vicini. Poi prende la borsa degli allenamenti, si veste da calciatore ed esce di casa per compiere il suo primo omicidio.
Una storia terribile sull'inconsapevolezza delle proprie scelte, sulla casualità del bene e del male. Un romanzo intenso, tragico e bellissimo su quel mondo spaventoso che è il nostro mondo.
“De Silva racconta […] un mondo preadolescenziale avvelenato dalla camorra, disegna […] la ferocia adulta di delinquenti e poliziotti, ci mostra…i bambini in azione nei fatti di sangue e nei fatti di sesso. Ma il libro non dura per questo. Dura […] perché da questo quadro ricchissimo di dettagli […] si stacca con nettezza il protagonista, Rosario, undici anni, fermo alla terza elementare...”
Domenico Starnone

Rosario ha 11 anni, non va a scuola ormai da un po’ e vive con sua nonna in un piccolo appartamento in città. Quale sia la città in questione non si sa, l’unica cosa certa è che, in quell’agglomerato di strade, case e piazze, è la legge del più forte che regna sovrana. Furti, pestaggi, omicidi, sono comuni dalle sue parti. Rosario ha imparato sin da subito che, per guadagnarsi il rispetto, bisogna sporcarsi le mani, e le sue sono già sporche di sangue.
Nel lungo viaggio in metropolitana che intraprende per rientrare a casa, pensa all’omicidio appena compiuto. I suoi pensieri si perdono nelle spirali del tempo: il presente si sovrappone al passato tramite tutta una serie di flashback attraverso i quali ci viene raccontata parte della sua vita.
Addentrandoci tra i suoi ricordi, conosciamo un bambino cresciuto troppo in fretta, con addosso responsabilità troppo grandi per la sua età. Ogni giorno si occupa della nonna ormai allettata; con una premura spiccia, non le fa mai mancare nulla. Ma, appena mette piede fuori dalle mura domestiche, il nipote affettuoso lascia il posto al teppistello di strada, che, con il suo gruppetto di amici, non perde occasione per bere, fumare, o fare giochi estremamente pericolosi che hanno il solo scopo di mettersi alla prova.
Non c’è spazio per l’infanzia nei luoghi che frequenta. Le tappe vengono bruciate senza averle vissute appieno, e da bambini bisogna trasformarsi subito in uomini se si vuole stare al passo con gli altri. E questo significa non solo aver il coraggio di impugnare una pistola, ma anche avere l’intraprendenza di pagare per le prime esperienze sessuali. Niente a che fare con l’amore logicamente, perché Rosario sa già chi è la donna che vorrebbe abbracciare davvero. Si chiama Caterina ed è una delle ospiti di “Casa Letizia”, un centro di accoglienza parrocchiale dove trovano rifugio ragazze in difficoltà. Caterina aspetta un bambino, ma qualcosa non andrà nel verso giusto al momento del parto. Sarà proprio per vendicarsi del medico che la lascerà morire che Rosario impugnerà la prima pistola.
Approfondimento
Certi bambini è stato pubblicato per la prima volta nel 2001, e ristampato gli anni successivi in diverse parti del mondo. È un libro che ha da subito suscitato l’interesse di una vasta platea di lettori, in quanto, per primo, ha mostrato al mondo, e più specificatamente a noi italiani, una realtà che si tentava di ignorare: quella dei bambini assoldati dalla malavita per uccidere.
Tramite la figura di Rosario, Diego de Silva mette in evidenza la situazione in cui vengono a trovarsi molti bambini abbandonati a sé stessi, nelle periferie di alcune grandi città. Bimbi senza infanzia, pronti a farsi strada a gomitate pur di ottenere quel “rispetto” che diventa il perno intorno al quale si muove tutta la criminalità della zona. Senza istruzione, senza che nessuno si occupi di loro, trovano il modo di emergere in un mondo che vuole solo soffocarli. Devono scegliere tra essere quelli che subiscono o quelli che offendono e, se hanno la fortuna di venir notati per le loro azioni da chi comanda, possono aspirare anche ad avere in tasca soldi da spendere per ciò che più gli aggrada.
Nonostante questo, rimangono però sempre bambini, confusi, vittime di una stabilità traballante, pronti a cadere al primo soffio di vento. Soli, alle prese con la vita e la morte, loro, che dovrebbero solo pensare a giocare, nascondono il viso stupito dietro un coraggio fittizio che richiede azioni concrete.
Questo accade anche al nostro protagonista. Quel sangue rosso che gli marchia le mani diventa il suo patto col diavolo. Ora Rosario non può più tentennare. Ha scelto cosa essere, chi essere, anche se con leggerezza, e tornare indietro diventa complicato. E intanto la vita delle cosiddette “persone normali” gli scorre intorno: loro non sanno che sapore ha il sangue!
Crudo e toccante allo stesso tempo, questo libro lascia in bocca l’amaro della sconfitta. Perché la scelta di Rosario è responsabilità di tutta la società, di un mondo pieno di regole e leggi che però non è in grado di tutelare l’innocenza degli occhi di un bambino.
Aira Ria