Autore: Walt Whitman
Pubblicato da Ponte alle Grazie - Maggio 2020
Pagine: 96 - Genere: Poesia
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Poesia
ISBN: 9788833313733
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
🎬 La video recensione su Youtube
Contengo moltitudini è un’antologia di poesie scritte da Walt Withman tra il 1833 e il 1892, tradotte da Sara Ventroni che ne ha anche curato la selezione.
Già il titolo incuriosisce il lettore che si lascia catturare dal poeta, che da subito si dichiara
Io canto il sé
semplice singola
persona….
Dalla testa ai piedi
Io canto…
La Femmina al pari del
Maschio io canto
…..
È un inno all’uomo moderno che cova, nel profondo dell’anima, il diritto alla ribellione, all’insurrezione, alle contraddizioni.
…….. Mi contraddico?
Va bene, e allora mi
Contraddico.
(Sono vasto, contengo moltitudini).
Qual è il senso dei suoi versi? Non tocca al poeta dire, spiegare le sue ragioni. Tocca alle generazioni future capire. Al lettore affida il compito di giudicare.
Tu lettore, palpiti di vita
e fierezza e amore
proprio come me,
per te, allora, sono i
canti che seguono.
Il lettore è il compagno del poeta, O camerado che mi sei vicino, è proprio il lettore che lo accompagna e non si può allontanare, non si può distrarre. Lo sguardo di Withman è costantemente rivolto al suo compagno, lo scruta, lo inchioda al suo compito, non gli dà scampo fin quando, beffardo, non lo lascia frastornato, solo e momentaneamente abbandonato. Per poi ricomparire, interrogare di nuovo, chiedere un giudizio.
La poesia di Withman è l’esaltazione di un tipo di poetica nuova, diversa, priva di retorica.
È cantore del luogo in cui è nato, Paumanok a Long Island, isola a lui molto cara.
Come un cantastorie, ricorda i luoghi della sua infanzia, dell’isola a forma di pesce, della madre perfetta.
In seguito, i versi sono tutti per la sua amata America, continente che esalta sia per ciò che i rossi aborigeni hanno consegnato ai conquistatori, sia per i traguardi raggiunti nei più svariati campi. I piroscafi a vapore, le staccionate, le foreste, i treni, il telegrafo, i minatori, i filosofi, i giudici i presidenti.
Con In memoria del presidente Lincoln i suoi versi accompagnano il feretro del Presidente nel suo ultimo viaggio da Washinton a Springfield nell’Illinois, sua città natale.
Nelle liriche che compongono I figli di Adamo, alcuni versi minuziosamente descrivono il corpo maschile e femminile, parti del corpo esplicitamente legate al piacere sessuale. Fecero scandalo e irritarono i poeti suoi contemporanei, per le parole che scandiscono dettagli sui quali l’autore spudoratamente si sofferma.
L’antologia Contengo moltitudini si chiude con la versione in lingua originale delle liriche.
Il poeta Withman ha messo da parte la struttura classica della poesia, dalla rima alla retorica, dalle strofe agli endecasillabi. Ama il verso libero, le parole crude, autentiche, dirette, senza veli.
Il mio tempo è qui, ora che avanza dopo lunga attesa la mia signora. L’Anima.
È il poeta dell’anima, non solo della sua ma di tutti quelli che non hanno voce, degli ultimi, degli ammalati, dei disperati, di uomini e donne che, con le sue liriche, abbraccia e difende.
È anche il poeta della terra sensuale, del plenilunio, dei chiaroscuri, degli amanti appassionati.
È il poeta del Nuovo Mondo, del futuro, “delle magnifiche sorti e progressive” americane.
È, infine, il poeta che pur rompendo il verso classico, negando rime, ritmo e regole della poetica, usa l’anafora che l’aiuta a rendere forte il suo messaggio.
Un’ espressione ripetuta nella commemorazione per la morte di Lincoln è
O Capitano! Mio Capitano!
Verso pieno di ritmo e significati.
Il film L’Attimo fuggente, l’ha regalato al grande pubblico.
l poeta Walt Withman nacque nel maggio del 1819 a Paumanook, amata e odiata località di Long Island, alla quale dedica molti versi.
Studiò per pochi anni, ma ugualmente divenne tipografo, maestro elementare, fattorino, giornalista, carpentiere e direttore di un giornale a New Orleans.
Nel 1855 pubblicò Foglie d’erba a cui seguirono numerose riedizioni. Rulli di tamburo e In memoria del presidente in occasione della morte di Lincoln, Canto di me stesso, Figli di Adamo, Granelli di sabbia.
sono alcune tra le più pubblicate raccolte di poesie.
È morto nel 1892 a 72 anni.
Lina D’Alessandro