Autore: Bobo Rondelli
Pubblicato da Mondadori - Luglio 2019
Pagine: 180 - Genere: Autobiografico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Le strade blu
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Roberto “Bobo” Rondelli, artista eclettico, cantautore e poeta “maledetto”, si racconta senza peli sulla lingua in quest’autobiografia. Dall’infanzia all’adolescenza, dal disagio che l’ha accompagnato sin dalla giovinezza fino alla presa di coscienza della maturità, con il suo spirito scanzonato e ironico che non l’ha mai abbandonato, Bobo si mette a nudo e ci parla della sua storia commovente e intensa.
Droga, alcol, strada, libertà: la vita di Bobo Rondelli, uno degli ultimi pionieri della musica rock ‘n’ roll nostrana sembra essere il manifesto del perfetto cantante “maledetto”. Nato in una famiglia modesta, padre muratore e madre casalinga, Bobo è però prima di tutto figlio della sua città, Livorno, la sua più grande musa inspiratrice, che l’ha visto venire al mondo, crescere, sbagliare e redimersi.
Livorno sembra un avamposto del sud, dove il meridione si intreccia allo spirito del Nord. Un vecchio proverbio dice: Vieni a Livorno e fai come ti pare.
Da adolescente Bobo è insicuro, timido, taciturno e testardo. Scopre i Beatles, i Rolling Stones e s’innamora profondamente della musica, il vero amore della sua vita. Basta poco e capisce che questo sarà il suo futuro e niente riuscirà a fermarlo, nemmeno lo sguardo severo del padre, nemmeno i primi fallimenti, nemmeno l’inadeguatezza che sente dentro di sé, viva e pulsante come un’arteria.
La musica, il palcoscenico, il palchibolo, è stata la mia battaglia per vincere la paura del mondo, del vivere, diverso e uguale agli altri, in gioventù urlando la rabbia della mia diversità, e ora, negli anni, per ridare indietro l’amore ricevuto.
Questa peculiarità che sente dentro di sé, questo sentimento di diversità che è rimasto sempre annidato in lui non lo porta sempre a prendere delle buone decisioni: prima cerca riparo dalle proprie insicurezze scappando, andando a vivere in Inghilterra, poi cade nel tunnel della droga e inevitabilmente si perde. Nemmeno la morte improvvisa del padre pare, almeno all’inizio, riscuoterlo. Sembrano esserci solo due cose che lo salveranno, prima ancora degli amici o delle donne, che vanno e vengono: Livorno e la musica.
Approfondimento
Cos’hai da guardare sono le ultime parole che gli dice suo padre, poco prima di morire per un’epatite B trascurata in gioventù. Parole che si marchiano a fuoco nel cuore di Bobo, che attraverso questo libro cerca di riscattarne la figura, tanto odiata quanto amata e rispettata dal proprio figlio.
Bobo Rondelli racconta la sua storia con grande semplicità, ma arriva dritto al lettore, lo fa divertire, stupire, perché no, anche disgustare e soprattutto commuovere. Leggere questo libro è come percorrere un viaggio nella vita della sua persona, dei suoi desideri più agognati e delle sue paure più intime. Un viaggio intenso e brutale, talvolta, ma l’eleganza delle parole scelte da Bobo lo rendono una grande poesia o, se vogliamo, un’altra delle sue canzoni.
Matilde Piazza