
Autore: Paolo Giordano
Pubblicato da Einaudi - Maggio 2018
Pagine: 430 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Supercoralli

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Sullo sfondo della campagna pugliese la storia di quattro ragazzi che attraversa vent'anni. Poco più che bambini, Bern, Nicola e Tommaso entrano come un vento nella vita di Teresa. Desideri incontrollati e puri, limiti da superare, passioni intense e un amore estivo eppure totale. Sono «quelli della masseria», tre fratelli non di sangue a trasformare far sì che per Teresa quell'angolo di campagna diventi l'unico posto al mondo. Il luogo dove c'è Bern, l'amore estivo eppure totale, il desiderio che stravolge. I giorni passati insieme a coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto dell'universo.

– Non sono affari miei. Ma tu sei una signorina a modo, Teresa. Loro sono diversi. Sono cresciuti con le radici troppo corte. Prima o poi una folata di vento li strappa e se li porta via .
Ma Cosimo non sapeva quello che sapevamo noi: che le piante cresciute al sicuro nei vasi, con le radici lunghe che girano tutto intorno, non si adattano alla terra. Soltanto quelle con le radici libere, estirpate giovani in inverno, ce la fanno. Come noi.
Il romanzo ha inizio nella notte, nella piscina della villa della nonna di Teresa, voce narrante e protagonista femminile. Come ogni anno passa la sua estate a Speziale, un paesino pugliese in cui non succede mai niente, insieme alla nonna e al padre; quell’estate sarà diversa: intravede delle ombre nude, ragazzi che fanno il bagno in piscina senza permesso, degli sconosciuti, la incuriosiscono. La mattina dopo, i tre ragazzi tornano per scusarsi, sono della masseria vicina: Nicola, Tommaso e Bern, fratelli di fatto, non di sangue. Soltanto il primo è figlio di Cesare, proprietario della tenuta, un uomo molto carismatico che impartisce a tutti loro una educazione privata, fatta di regole e soprattutto di grande fede e amore verso qualsiasi vivente. La masseria diventa per Teresa un luogo magico, un’ oasi di pace e tolleranza.
Da subito è Bern ad incuriosirla dei tre e nasce un legame intenso e amoroso che li porta a conoscere il sesso e le uscite notturne. Giorno e notte nel libro hanno un valore molto forte: il sole caldo sembra nascondere i loro peccati, la notte invece li avvolge completamente.
“Non si può conoscere veramente qualcuno” le dice la nonna, ma Teresa non riesce a dimenticare Bern e la masseria. Passano gli anni, lei frequenta l’università, dei tre ragazzi non sa più nulla. Poi decide di tornare e questa volta per sempre. Ritrova Bern, nuovi amici, vive nella comunità che si sono costruiti lontano dalle regole che lei conosceva in città. Da qui in poi un turbinio di eventi e di passioni: l’amore con Bern, il rifiuto delle leggi, le proteste per il taglio degli ulivi, il desiderio di avere un figlio, il matrimonio, il riavvicinamento con i genitori, la morte e poi la rinascita.
Come per La solitudine dei numeri primi il legame tra due ragazzi adolescenti si fa più intenso con la crescita e con l’evoluzione dei personaggi. Ma nel romanzo non c’è soltanto una storia d’amore tormentata. C’è la voglia di trovare un posto nel mondo, di creare un piccolo paradiso quasi a scacciare da sé stessi ogni sorta di peccato, ma invano. Il male, la paura, il desiderio, la morte, il sesso, sono insiti nella natura umana e non si può eliminarli.
Approfondimento
La solitudine dei numeri primi è stato il romanzo d’esordio di Paolo Giordano e la complessità dei due personaggi di quel romanzo si ritrova in Divorare il cielo.
Teresa e Bern vivono al massimo le loro vite, cercando di salvare il mondo dalle catastrofi naturali, ma non riescono a salvare sé stessi. Sarà Tommaso dopo anni a raccontare a Teresa quello che lei non aveva vissuto con loro, i tragici eventi che avevano portato Bern ad essere così in lite con gli altri fratelli e con il mondo esterno.
Teresa racconta tutto con i suoi occhi e riesce a farci percepire i suoi sentimenti, il racconto è carico di sotto trame, di non- detti e rimandi letterari. Non è semplice seguire le vicende da metà libro in poi quando interviene Tommaso nella narrazione. Solo alla fine si riescono a tirare le fila dell’intero romanzo e ci vuole tempo per metabolizzarlo. Nonostante le molte pagine, a parte qualche passaggio di troppo, da metà libro in poi le vicende scorrono rapidamente e viene voglia di scoprire il finale.
L’unica pecca del romanzo è quella di non aver spinto abbastanza su alcuni passaggi controversi, come l’amore poligamo con Violalibera o nei rapporti tra i tre fratelli e Cesare.
Sicuramente Paolo Giordano con questo libro è ritornato ad essere un ottimo narratore, con il suo stile definito che nei precedenti romanzi aveva perso.
Libro intenso, ricco di sfaccettature e di interpretazioni.
Gloria Rubino
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