Autore: Ricardo Güiraldes
Pubblicato da Adelphi - Settembre 2002
Pagine: 247 - Genere: Narrativa spagnola
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Biblioteca Adelphi
ISBN: 9788845917219
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“Don Segundo Sombra” è la storia dell’ultimo eroe del mondo dei gauchos e del suo viaggio nello spazio sconfinato della pampa. La vita del mandriano si incrocia con quella del narratore delle avventure, un giovane ragazzo che lo sceglie come padre e guida spirituale. Un duro percorso di vita, quello dei gauchos, apparentemente segnato da incertezze e codici che, alla fine del viaggio, si concluderanno nella consapevolezza e nella fierezza della libertà conquistata.
Era il mistero, l’ignoto, l’uomo di poche parole che ispira, nella pampa, una ammirazione interrogativa.
La voce narrante della storia è un ragazzino dai natali incerti, allontanato dalla madre per essere portato nel villaggio delle zie per iniziare gli studi. Il ragazzo, dal carattere inquieto e ribelle, passa la maggior parte del tempo per le strade del villaggio e in osteria. Ed è proprio in un’osteria che una sera incontra un forestiero, Don Segundo Sombra, un gaucho in cerca di lavoro.
Tornato a casa delle zie il ragazzo decide, quella stessa notte, di scappare dalla sua vita infelice. Si dirige verso la fattoria dove era certo si sarebbe recato Don Segundo, per perseguire il suo obiettivo: diventare libero. Tramite una conoscenza viene presentato al padrone, il quale lo accetta nella sua fattoria. Nel frattempo, a Don Segundo viene affidata una transumanza di bestiame.
Il ragazzo si rende conto che dal villaggio qualcuno è venuto a conoscenza del luogo dove si trova e la sua paura di venir costretto a tornare a casa dalle zie lo spinge a chiedere di potersi unire al viaggio. Il padrone accetta la sua proposta, affidando al gaucho il suo addestramento.
Inizia così l’avventura, nella sconfinata pampa, un susseguirsi di sconfitte ed emozioni, di dubbi e altalenanti certezze. Un nuovo processo di vita, un viaggio fianco a fianco con il suo mentore e con gli altri mandriani; un’unica idea a guidare sia gli uomini che le bestie: camminare e camminare.
Gli anni passano e il bagaglio del ragazzo si arricchisce grazie agli insegnamenti del suo padrino, fino all’avventura finale, con un degno epilogo.
L’animale, arreso, resistette passivamente agli strattoni che servivano ad allentargli la bocca. Don Segundo smontò con un salto agile, che lo mise a una distanza prudente. Il respiro gli gonfiava il petto, cercando di soddisfare profondamente quell’ansia d’aria che lo muoveva. Le mani gli si contraevano ancora per avere serrato con forza le redini, le gambe modellate dalla sella gli si arcuavano sopra ai piedi quasi a render solido il proprio equilibrio, e le spalle, rigettate all’indietro per liberare il torace, parevano compiaciute del loro potere di dominio.
Pubblicato nel 1926, Don Segundo Sombra è considerato un capolavoro della letteratura gauchesca. Il romanzo ci immerge in una lettura incentrata sul mito della figura del gaucho, mandriano vagabondo e ribelle, alla ricerca della libertà e dell’avventura.
Güiraldes, autore del romanzo, aveva conosciuto il mondo rurale da piccolo, quando si trovava nella tenuta paterna di San Antonio Areco, presso Buenos Aires. La figura di Don Segundo Sombra è ispirata a Don Segundo Ramirez, un mandriano di bestiame incontrato personalmente. Quando Guiraldes scrisse il libro, la vita del gaucho era un ricordo del passato, quasi una leggenda, parte di un mondo che stava scomparendo.
La trama è la ricostruzione fedele della dura vita del gaucho, un’esistenza contornata sia da momenti difficili che da momenti goliardici, feste, libertà, duelli e cameratismo.
Già nei primi capitoli della storia il protagonista e voce narrante sceglie Don Segundo come “padrino”, creando un legame indissolubile. Lo seguirà nei vagabondaggi per la pampa, diventando uomo e gaucho, ascoltando le sue poche ma essenziali parole. Don Segundo è sicuramente il personaggio che rimane maggiormente nel cuore dei lettori: un uomo eroico, di ideali, coraggioso e taciturno. Nulla sembra scalfire la sua umana personalità, rendendolo nel complesso estremamente vero.
Il lessico è minuzioso e ricco di espressioni gergali argentine. Güiraldes utilizza il vocabolario “gaucho” e una serie di colorate espressioni locali, dando al libro una più realistica ambientazione della storia.
Il linguaggio è semplice, ma allo stesso tempo preciso, specifico e inaspettatamente moderno. Unica pecca è il ritmo di lettura estremamente lento.
Non osando parlare, scrutai il volto dei miei compagni. Mi parvero tutti più grandi, più robusti; nei loro occhi c’era il presagio delle strade che avremmo percorso. Avevano anima di mandriani, che è come dire aver anima d’orizzonti. Nessuno indossava il vestito del giorno prima; più semplice, più pratico, ogni indumento annunciava un gesto futuro. La durezza taciturna di quei visi mi dominava, e non so se per timidezza o per rispetto, lasciai ricadere il mento sul petto imprigionando così la mia emozione. Fuori, i cavalli nitrivano.
Approfondimento
Leggendo le pagine di questo romanzo mi sono più volte chiesta cosa mi sarei dovuta aspettare nei capitoli successivi. Più che un vero e proprio romanzo, le pagine sembrano assumere l’aspetto di una guida, fissata nei dettagli della descrizione dello stile di vita del gaucho.
In alcuni passaggi ci si trova quasi catapultati in un mondo molto lontano, ma finemente rappresentato sotto ogni punto di vista. Se in un momento mi sembrava di cavalcare accanto a Don Segundo, un attimo dopo mi premeva allungare la mano verso il giovane ragazzo, aiutandolo nelle scelte giuste.
Don Segundo Sombra non è sicuramente un romanzo leggero e disimpegnato. Ho apprezzato molte parti della narrazione avendo vissuto, durante la lettura, delle avventure che potevo immaginare solo lontanamente. La prevalenza di parti descrittive aiuta molto in questo, ma appesantisce il resto, obbligando a pause. Consiglio di leggere fino all’ultima parola, per apprezzare fino in fondo un mondo che non dovrebbe mai scomparire dalla nostra memoria storica.
Quale ragazzo non ha tentato il mestiere? Eppure, non erano molti gli uomini sempre disposti a intraprendere una marcia faticosa, sia d’inverno che d’estate; a subire senza recriminazioni lo sfinimento, la brutalità del sole, le infradiciature delle piogge, il freddo tagliente delle gelate e le vigliaccherie della stanchezza.
Buona lettura!
Sharon R.