
Autore: Roxanne Bouchard
Pubblicato da E / O - Luglio 2022
Pagine: 280 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Dal mondo
ISBN: 9788833574837
ASIN: B0B1JRDWCN

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"Con le mani aperte e contratte verso il largo ho urlato e il vetro del mio silenzio è esploso in migliaia di frammenti colorati che si sono sparsi in mare."
Ci sono luoghi che hanno la forza e la magia di chiamarti. È una voce possente ma gentile, forte ma sommessa, una sottile lama di malessere e nostalgia che ti rendono impossibile vivere altrove. Ci sono case fatte non solo di mattoni e cemento ma anche di ragnatele, tessute di abitudini che ricoprono le pareti, invisibili ma presenti, dove i ricordi del passato diventato quelli del presente e preparano quelli del futuro, anche loro possono chiamarti, rammentarti chi sei e chiederti di tornare. Poi c’è il mare. Lui non ti chiede nulla, fermo e immutabile, eppure mai lo stesso, come un amante silenzioso ed orgoglioso aspetta. Non ha bisogno di voci, né di ricordi, non vive di ritorni e nemmeno di partenze perché è ovunque, ti abbraccia con le sue onde e ti culla con le sue dolci correnti, ti regala l’infinito e la consapevolezza di poter essere non solo tutto quello che vuoi, ma quello che sei.
Questa è la storia bellissima e struggente di un piccolissimo mondo fatto di anime ferite, di anime innamorate: del mare, di una donna, di una figlia. Ci sono mormorii e verità sussurrate, negate, c’è del mistero, lungo decenni, che segna così tante vite da diventare parte della storia stessa del luogo. Ma soprattutto c’è la rinascita, la forza, la voglia di vivere, il desiderio diventare tutt’uno con il mare ed essere la sua essenza, il suo sale.

Ho scosso tutto ciò che c’era di angeli e di notti.
Catherine Day è una bella e giovane donna di trent’anni che si trascina infelicemente, incapace di amare, in costante lotta con sé stessa ha sempre tenuto il modo a distanza e non ha mai vissuto. Travolta dalla tragica morte dei genitori adottivi decide di partire per una penisola del Québec dove vive la sua madre biologica.
Marie Garant, è quello il suo nome, Catherine non l’ha mai conosciuta ma adesso qualcosa dentro di lei la spinge a conoscere la persona che l’ha messa al mondo. Arrivata a Caplan, sotto mentite spoglie, Catherine si ritrova in un luogo di pescatori che vive in un mondo così lontano dal suo che fa fatica ad adeguarsi. Ma il calore degli abitanti del posto la fanno sentire in qualche modo confortata. Ad accoglierla è Renaud un avventore eclettico ed eccentrico. È lui che la presenta a tutti i pescatori del luogo, Cyrille, con la sua voce roca, Vital con il suo sguardo azzurro e Jerème, l’amerindo bello e misterioso. Tutti sono gentili con lei ma Catherine avverte con sgomento che se rivelerà chi è in realtà qualcosa di brutto potrebbe accadere.
La Caplan non la smentisce e quando il peggio si avvera la ragazza capisce che quel piccolo villaggio di pescatori nasconde segreti enormi che dal passato riflettono la loro oscura luce anche nel presente.
Sola e in un luogo oramai a lei ostile, Catherine troverà due improbabili alleati per far luce sul mistero che avvolge la sua vita e quella di sua madre. Riuscendo a dipanare una ragnatela fitte di bugie e passioni, paure e peccati che solleveranno un velo che per troppo tempo ha avvolto il paese ed i suoi abitanti.
Con un finale inaspettato profondamente segnato dalla passione per il mare, Catherine ritroverà ben più di una madre, troverà sé stessa e forse quello che più le è mancato nella vita, l’amore.
Approfondimento
Ho provato il mondo e l’amore. Il mio vestito era ancora bianco e gli occhi mi scintillavano di vino da messa.
Capita spesso che un libro al principio possa sembrare un po’ confuso o slegato, ma poi andando avanti nella storia leggerlo diventa più lineare e armonico. Eravamo il sale del mare è uno di quelli. Vi dirò che al principio sono rimasta perplessa perché la storia mi sembrava un po’ lacunosa, scritta in modo non fluido ed ho anche pensato “Uh mamma ‘sto libro non si legge per nulla” ma non mi sono arresa perché una cosa dal principio la scrittrice ce la somministra, la curiosità. Nella nebbia inziale viene dosata, sparsa qui e là, poi all’improvviso viene elargita con generosità ed è lì che ti trascina. Il mistero c’è ed è davvero intricato, ma devo essere onesta non è stato il motivo principale per cui ho continuato a leggerlo, il motivo sono stati i personaggi.
Tutti assolutamente tutti sono di spessore, mai noiosi, mai scontati, ognuno di loro ha una voce chiara e forte. Impossibile non prendere le parti di Cyrille o non mettere una mano sulla spalla a Joaquin. Catherine merita la felicità negata perché la conquista con le sue forze. Anche il peggiore nel Caplan ha una sua dignità, un suo motivo, una sua storia. Leggere questo libro significa chiudere la porta con un mondo che di principi e capisaldi ne ha davvero pochi e immergersi in luogo pieno di umiltà ed onore, dove una promessa conta e non ha scadenza, dove l’attesa è vita e la vita è attesa. Il mare è tutto quello che hanno ed è tutto quello che sono, quello che conoscono, che amano, che temono, il loro inizio e la loro fine. Sospesi nel tempo gli abitanti del piccolo viaggio di pescatori fanno delle memorie senza tempo un presente scarno, fatto solo dell’essenziale ma che non dimentica le piccole cose, che non sono mai piccole e che non sono mai cose.
Paradossalmente il mare è il più grande custode di tesori del mondo, ma occorre cercarli e avere pazienza, ecco questo libro è un piccolo tesoro. Non fatevi ingannare dall’inizio non proprio brillante perché le pagine nascondono dei personaggi così belli che sarebbe un peccato non conoscerli.
Antonella Flavio