Autore: Fabio Genovesi
Pubblicato da Mondadori - Gennaio 2013
Pagine: 388 - Genere: Narrativa rosa
Formato disponibile: Brossura
Collana: Oscar contemporanea
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Mugnone, piccolo paesino dell’entroterra toscano, non è in grado di offrire grandi prospettive ai propri abitanti, ma fa da sfondo alle vicende di Fiorenzo, Mirko e Tiziana. Tre perfetti sconosciuti, con paure e desideri molto simili, le cui vite si intrecciano in un susseguirsi di eventi che daranno loro la forza necessaria di superare quegli ostacoli che dapprima apparivano tanto insormontabili.
Esche vive è uno di quei libri che, tramite l’intreccio delle vite di perfetti sconosciuti, insegna al lettore che per quanto i problemi siano grandi e per quanto possiamo sentirci soli, sono tante le persone che possono comprendere i nostri sentimenti.
All’inizio della storia facciamo subito la conoscenza di Fiorenzo, un ragazzo che all’età di 14 anni si è ritrovato con una mano in meno e tanti problemi in più. Adesso ha 19 anni ed è riuscito a trovare un nuovo equilibrio, nonostante le dure critiche che deve sopportare ogni giorno e soprattutto nonostante la perdita di sua madre. Poco dopo fa capolino una nuova voce narrante, quella di Tiziana, una ragazza tornata al paese d’origine dopo aver svolto un prestigioso master all’estero. Quella di tornare a casa e mettere al servizio di Mugnone le nuove conoscenze acquisite si rivela ben presto una pessima decisione per lei che comincia a sentirsi a un punto di stallo della propria vita. Infine facciamo la conoscenza di Mirko, piccolo campione e futura promessa del ciclismo, scoperto e allenato dal padre di Fiorenzo che chiede ai genitori del ragazzo di poterlo portare a vivere con sé nel proprio paese, in modo da seguirlo meglio negli allenamenti. Tutti i giovani del paese odiano Mirko, soprattutto Fiorenzo che, a causa dell’incidente della mano, ha dovuto abbandonare il ciclismo, evento che lo ha irrimediabilmente allontanato dal padre.
Ognuno con i propri problemi, ognuno con un diverso modo di affrontarli (o non affrontarli affatto), ma tutti irrimediabilmente destinati ad incontrarsi ed aiutarsi. Ben presto Fiorenzo si innamorerà di Tiziana, scoprendo le gioie e i tormenti dell’amore. Tiziana imparerà a trovare la felicità anche quando sembra appartenere a un altro mondo e che essere felici richiede un grande coraggio e tanta fede in se stessi. Mirko… beh Mirko riuscirà a conquistare l’amicizia di Fiorenzo e soprattutto imparerà a perdere, evento che lo aiuterà maggiormente ad apprezzare la vittoria.
Tutti troveranno la propria strada, ma per nessuno sarà una conquista semplice. Anzi sembra quasi che l’intreccio di queste tre vite complichi un po’ il cammino dei nostri personaggi, eppure senza di esso non sarebbero stati in grado di farcela. Quindi voi che aspettate? Lanciatevi verso i vostri sogni, conquistate la vostra felicità. Non è forse il migliore scopo possibile della nostra vita?
Approfondimento
Esche vive tratta di eventi della vita quotidiana, di problemi che noi tutti conosciamo e comprendiamo. Tramite le tre voci narranti principali Fabio Genovesi racconta la frustrazione e il senso di solitudine che accompagna i propri personaggi, lontani dalla vita che desidererebbero vivere. Non sono storie rivelatrici o straordinarie, sono semplicemente le nostre storie. Più volte mi sono trovata a sorridere leggendo questo libro, comprendendo alla perfezione alcune situazioni o paure. Ma c’è anche una quarta voce narrante che mi ha molto colpita: si manifesta quando diventa necessario parlare per conto del padre di Fiorenzo, si esprime in terza persona ma ci rende possibile una conoscenza più approfondita di questo strano personaggio, pieno di contraddizioni.
Esche vive si tratta di un libro che oserei definire “simpatico”, che coinvolge il lettore senza troppi artifici o macchinazioni. Le pagine scorrono senza che sia possibile rendersene conto e ben presto il lettore si ritrova alla fine. Forse il finale è l’unica cosa che mi ha lasciata leggermente perplessa, ma non abbastanza da influenzare negativamente il mio giudizio. È un libro ben scritto, di una storia che risulterà “familiare” a molti e magari noiosa per tanti altri, ma alla fine non è forse questo che ci si aspetta da una lettura che punta a rappresentare la vita quotidiana di buona parte delle persone?
Elisa Conigliaro