Autore: Christian Bobin
Pubblicato da AnimaMundi Edizioni - Maggio 2018
Pagine: 134 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: 2
ISBN: 9788897132202
ASIN: B086ZCF4LS
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Il cuore di Folli i miei passi è un personaggio femminile. Bambina prima, donna più tardi. Una bambina che si innamora di un lupo, sfidando un tabù da fiaba. Alla morte del lupo la bambina impara a fuggire. Si allontana furtiva dal circo in cui vive con suo padre e sua madre e diviene un’altra. La ritrovano sempre da qualche altra parte con altre persone e storie inventate. Crea nomi nuovi per ri-crearsi ogni volta. La vita le propone un marito giovane quanto lei, uno o due mestieri e un amante, l’orco. Colui che le farà scoprire un altro amore, dopo il lupo. L’amore si chiama Bach, l’omone. E scopre una verità fondamentale per lei: nessuno, mai nessuno la potrà costringere a fare quello che non vuole.
Ho appena capito che nessuno mai mi potrà costringere in nulla. Nessuno. Mai. In nulla.
Protagonista e voce narrante del romanzo Folli i miei passi è una figura femminile, bambina prima e adulta poi, accompagnata da tre precettori d’eccellenza nel difficile processo di maturazione personale, che avviene anche in ciascuno di noi.
Cresciuta in un circo francese, tra leoni, domatori e clown, fin da piccola non può rinunciare alle fughe, che le consentono ogni volta di evadere, inventando storie e ricreando sé stessa come vorrebbe essere. In un’intensità narrativa che si evolve con il personaggio, la troviamo alle prese con cambiamenti inattesi, diversi mestieri e un marito giovane quanto lei. Ma la vita ha ancora molto da insegnarle e ben presto le presenta un amante, l’orco, che le trasmette la passione per la musica, facendole scoprire un altro amore di cui non potrà più fare a meno, l’omone.
Non sopporta il conformismo, ha l’occhio affinato sui dettagli e il suo tratto distintivo è la follia. Follia come sinonimo di libertà, filo conduttore del romanzo e filosofia di vita che la protagonista in parte eredita dalla madre, un passo dopo l’altro, in direzione dei propri sogni.
Folli i miei passi è un libro poetico e profondo, non convenzionale, ma allo stesso tempo dinamico e vivace. È un romanzo che ci insegna a seguire sempre il nostro istinto, a non arrenderci alla “normalità” e soprattutto a non aver paura di volare, perché con una buona dose di follia è possibile trasformare anche la vita di tutti i giorni.
Non scrivo con l’inchiostro. Scrivo con la mia leggerezza. Non so se riesco a farmi capire: l’inchiostro lo compro; ma non esiste un negozio per la leggerezza. Viene, oppure no: dipende. Quando non viene, è già presente. Mi capite? È ovunque, la leggerezza: nella freschezza insolente delle piogge estive, sulle ali di un libro abbandonato ai piedi del letto, nel suono delle campane del monastero all’ora delle funzioni, nel rito di chiudere lentamente le imposte sul far della sera, nella dolcezza di aprire una lettera attesa, nel rumore delle castagne che si schiantano al suolo…
Con una pennellata di leggerezza e di velata ironia, Christian Bobin ci mostra come un pizzico di sana follia riesca a dare colore alle nostre giornate, affidandoci all’istinto e al cuore in particolare, che indicano sempre la retta via da intraprendere. Un percorso di crescita personale tra passato e presente, in cui la protagonista si perde e si ritrova lungo il cammino, dall’infanzia all’età adulta. E il lettore non può fare altro che prendere fiato e lasciarsi andare a quell’altalena talvolta un po’ sbilenca che è la vita, assaporando il gusto sublime della libertà.
Approfondimento
Le fughe della protagonista vengono sempre interrotte dal padre, che puntualmente la recupera nei suoi vagabondaggi: metafora del ritorno alla realtà, laddove la madre, invece, preferisce sorridere e prendere il tutto con allegria. Una ventata d’aria fresca nella vita della bambina, prima lupo dietro le sbarre e ora allodola che vibra nell’aria, in grado di volare con le proprie ali. Christian Bobin sceglie di servirsi dell’ironia, capace di sdrammatizzare anche i momenti più significativi della narrazione, come la transizione dall’infanzia all’età adulta, descrivendo passaggi fondamentali della crescita con un tocco di necessaria leggerezza, che mantiene il lettore in sospeso in questo duplice stato d’animo.
Un lupo dagli occhi gialli, un omone imperturbabile che compone musica e un angelo custode dai capelli rossi. Questi i punti di riferimento che la protagonista acquisisce durante il percorso, che saranno più o meno presenti nella sua vita; perché non esiste una scelta giusta o sbagliata se viene presa con il cuore, nonostante ad alcuni possa sembrare folle, assurda o addirittura insensata.
Il sentimento di follia muove i suoi passi fin dalle prime righe, travolgendo la protagonista insieme a tutto il suo mondo, in un’alternanza tra presente e passato che alleggerisce e rende più fluida la narrazione. Nel pieno della maturità, infatti, la conosciamo durante un soggiorno nel Jura, isolata dal mondo per qualche strana ragione del destino, mentre ripercorre gli episodi della sua vita precedente, fra pagine bianche in cui immergersi e mari infiniti d’inchiostro nero. Un parallelismo senza precedenti, evocato dalla scrittura, in grado di coniugare universi distanti ma sempre connessi, legati dalla crescita personale e consapevole compiuta da ciascuno di noi.
In una dimensione poliedrica, la trama prosegue in un susseguirsi di flashback e di flashforward, che ci catapultano a tutto tondo tra l’infanzia e il mondo degli adulti, trascinandoci direttamente nel crescendo emozionale che scandisce l’intero romanzo, dalla prima all’ultima pagina. Neppure il lettore può restare escluso da questo sconvolgimento!
Con uno stile semplice, spensierato e scorrevole, Christian Bobin ci accompagna alla scoperta della libertà, attraverso gli occhi della protagonista: frammenti di vita appartenenti all’età adulta e ricordi di bambina che affiorano e si intrecciano costantemente, per approdare di nuovo alle proprie radici, che plasmano l’animo di ognuno di noi. Ripartire da esse, distendere le ali e spiccare il volo significa raggiungere la felicità, ricercare la vera bellezza, che sta nelle cose visibili al nostro cuore soltanto quando è puro, privo di pregiudizi, soave e leggero.
No, non lo avevo dimenticato: dopo, si vedrà.
La formula, la parola d’ordine, il sesamo: vivere senza aspettarsi nulla, liberi da vincoli e condizionamenti, cercando la propria verità in mezzo agli altri, abbandonandosi alla vocina interiore che da sempre ci consiglia e ci guida. Ecco il messaggio che l’autore si propone di trasmettere ai lettori.
La vera magia, dunque, è riuscire a non perdersi mai in un mondo dove, per essere sé stessi, c’è assolutamente bisogno di un po’ di pazzia, perché con un pizzico di follia la vita ha più sapore!
Anna Tavernini