
Pubblicato da Sperling & Kupfer - Marzo 2016
Pagine: 373 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: Saggi

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Una realtà raccontata tutta d’un fiato. Dietro questo “gioco della sopravvivenza” si evince una grande mo-rale annunciata da tre parole chiave: speranza, coraggio e comprensione. Un dilemma si fa spazio all’interno del racconto, ossia come mai si trova sempre il tempo per odiare e non se ne trova mai abba-stanza per amare?

Siate coraggiosi. Per quanto si mettano male le cose, non tornate.
Gulwali, piccolo grande viaggiatore, deve abbandonare la sua terra insieme al fratello per volontà della madre, una donna disperata che, dopo l’uccisione del marito, vede nella fuga l’unica arma da affidare ai propri figli per la loro salvezza. Assistendo al duro conflitto tra talebani e americani, Gulwali deve scegliere se diventare un combattente o bambino-kamikaze, oppure una sorta di spia per i soldati.
Il piccolo afghano incontra la paura, il terrore, la delinquenza degli uomini pagati per garantirne la riuscita del viaggio; ma incontra anche la solidarietà e talvolta i sorrisi dei suoi compagni di viaggio, i quali con barzellette tentano di smorzare la rigidità dei loro stessi volti, sforzandosi di ridere per non piangere. Durante il tragitto, dopo terribili difficoltà, Gulwali riesce ad approdare in Italia per andare poi in Francia, inseguendo disperatamente i luoghi di aggregazione che in qualche modo lo rasserenano, per lo più perché respira quel po’ di “famiglia” rimasta ancora in piedi. Il suo equilibrio mentale vacilla quando la sua strada si separa da quella del fratello, il quale finisce in un altro barcone, evento che li separa per molto tempo. Anche il silenzio assordante della madre lontana lo annienta, tanto da tentare due volte il suicidio.
La sua vera e inimmaginabile ripresa avrà luogo in Inghilterra, dove riuscirà finalmente a crearsi una posizione sociale grazie al sostegno della sua nuova famiglia adottiva, sviluppando con successo le sue relazioni umane.
Il racconto drammaticamente vero di Ho seguito le stelle vi illustrerà non solo innumerevoli avventure e disavventure di Gulwali, ma anche come decide di affrontarle, con quanto coraggio e forza d’animo riesce a sopravvivere chiuso in un frigorifero per non essere scoperto; l’assurdo adeguamento alle pessime condizioni igieniche con le quali viaggiava nel barcone. L’essere umano, si evince, ha davvero poteri incommensurabili che esibisce per la propria sopravvivenza.
Un viaggio, quello di Gulwali, dove spesso il percorso è illuminato solo dalla luce delle stelle e dall’amara consapevolezza che nella vita si trova sempre il tempo per odiare ma non lo si trova mai abbastanza per amare. Credo sia stato molto coraggioso da parte di Gulwali Passarlay (con l’aiuto di Nadene Ghouri), raccontare la sua vicenda. Ha dimostrato tanta forza d’animo perché ha ripercorso per la seconda volta quello che ha subito, quello che ha visto e sentito, una buona parte della sua esistenza che rappresenta oggi un ricordo ancora vivo nei suoi occhi.
Approfondimento
Gulwali, che è sia il narratore sia protagonista, è perennemente seguito dalla morte. Ogni spostamento, ogni angolo delle città in cui approda, ogni parco condiviso da altri giovani immigrati alla ricerca della salvezza è minacciato dal pericolo della morte, causa la rigidità del tempo, la persecuzione della polizia locale o altro.
Sono inimmaginabili i luoghi dove potersi nascondere, come un frigorifero che trasporta banane o una sottospecie di tomba dove devi combattere con un mostruoso senso claustrofobico, temendo di arrivare a destinazione cianotico e privo di vita. Colpisce molto come i suoi compagni di viaggio riescano talvolta ad alleggerire l’aria con barzellette e gesti di generosità.
Il linguaggio utilizzato è molto scorrevole e usa termini ed espressioni molto attuali e ricorrenti, già arrivati delle nostre case grazie alla tv, come prime notizie di cronaca.
Ho seguito le stelle è un libro senza dubbio consigliato a tutti gli esseri umani, donne, uomini, giovani, adulti, poichè vi emozionerà e vi arricchirà culturalmente colmando dei vuoti inaspettati. Questa storia avrà il potere di modificare il vostro punto di vista che vi siete costruiti per le vicende che vi sono state raccontate, per ciò che avete visto con i vostri occhi o per puro razzismo che ahimè purtroppo esiste ancora.
Annalaura Diviccaro