Autore: Natalie Haynes
Pubblicato da Sonzogno - Gennaio 2021
Pagine: 320 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Romanzi
ISBN: 9788845401435
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Sullo sfondo della terribile guerra di Troia, durata dieci lunghi anni, Natalie Haynes ci racconta altre storie: le storie delle donne che, al pari degli eroi maschili, hanno vissuto, sofferto e combattuto ogni singola battaglia del conflitto che ha segnato il mondo antico e la letteratura sino ai giorni nostri. Ritroveremo così la storia di Creusa, di Penelope, di Cassandra e tante altre.
Questo libro è stato un cannibale, e in alcuni momenti ho pensato che mi avrebbe inghiottita in un boccone.
Questo è lo spirito con cui Natalie Haynes ha scritto il suo saggio Il canto di Calliope, conscia del fardello che avrebbe consegnato in mano ai lettori: tante storie nella storia, storie che però sono state per troppo tempo accantonate a causa di una visione misogina che ha plasmato l’ideale epico dell’antichità. Così la Haynes, con eleganza sublime, restituisce piena dignità a tutte quelle donne, protagoniste al pari degli uomini, della guerra di Troia.
Il canto di Calliope infatti, si ribella alla pretesa del poeta epico che le chiede ispirazione per narrare le gesta eroiche di uomini valorosi e guerrieri coraggiosi; Calliope adesso ci narra le emozioni, le paure e le gesta di donne che hanno segnato, in egual modo, le vicende della tragica guerra. Così i pensieri, le paure e le scelte di Cassandra, Pentesilea, Laodama e tutte le altre vengono alla ribalta, prendendosi simbolicamente un importante rivincita nei confronti della storia che mai ha dato loro giustizia.
Una lettura avvincente, intrisa di libertà e femminismo che sullo sfondo di una storia nota a tutti, narra tante piccole storie di donne che hanno scritto il destino senza vantarne i fasti. Donne che anzi, si sono rivelate sagge consigliere ma purtroppo inascoltate: Cassandra infatti, tremava tutta per la voglia di gridare, che lei l’aveva detto cento, mille, diecimila volte. E nessuno di loro era mai stato a sentirla, neanche per un’istante. È così che con occhi moderni e fieri la Haynes porta in primo piano quel popolo che la penna del poeta epico aveva reso invisibile: madri, mogli, figlie che hanno portato sulle loro spalle il peso di una guerra all’apparenza infinita e nefasta. Anche la stessa Calliope ha qui una nuova veste, sicura e dignitosa, non più accomodante alle richieste dei poeti epici; si ribella infatti al poeta che le chiede ispirazione per narrare le gesta della guerra, perché oggi non sono dell’umore per fare la musa. Forse lui non ha pensato a cosa significa trovarsi nei miei panni […] come tutti i poeti, pensa solo a se stesso.
La scrittura fluida e meticolosamente attenta ai dettagli rende pienamente giustizia a ogni racconto, riuscendo a trasmettere al lettore ogni singola emozione che queste povere donne hanno vissuto e portato silenziosamente con sé. Persino Penelope, che attese per vent’anni il ritorno di Ulisse crescendo Telemaco da sola, rivela che nessuno canta il coraggio richiesto a quelle di noi che sono state lasciate a casa.
Così Calliope non offre più al poeta la storia fuggiasca di una donna durante la guerra di Troia, ma la storia di tutte le donne di quella guerra, ed era decisamente l’ora.
Approfondimento
Proprio il personaggio di Calliope veste qui indumenti totalmente nuovi: se per Omero è stata la tacita Musa ispiratrice, sempre incline a soddisfare il suo desiderio, adesso e grazie alla Haynes, il poeta che vuole il suo aiuto dovrà fare un’offerta per invocarlo. Non c’è più spazio per la presunzione, perché se davvero si vuole capire la natura epica della storia che Calliope propone al poeta, si deve comprendere che le vittime di una guerra non sono solo quelle che muoiono sul campo di battaglia.
Per questo Il caso di Calliope è un libro degno di nota e lettura; affascinante e coinvolgente, a tratti eroico e indubbiamente consapevole, impegnato socialmente sul versante della parità dei generi.
Martina Guadalti