Autore: Dan Brown
Pubblicato da Mondadori - Febbraio 2003
Pagine: 519 - Genere: Thriller
Formato disponibile: Copertina Rigida
Collana: I Miti
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Il professore americano Robert Langdon si trova coinvolto nell’omicidio del curatore del museo del Louvre. Accusato ingiustamente, fugge grazie all’aiuto di Sophie Noveu, nipote del curatore ucciso, e grazie alla sua conoscenza del simbolismo e della storia, sarà in grado non solo di trovare il vero colpevole, ma riuscirà a svelare segreti millenari, che se rivelati scuoterebbero le fondamenta stesse del Cristianesimo.
Parigi, museo del Louvre. Il corpo del curatore del museo Jacques Saunière viene trovato a terra, nella posizione dell’uomo vitruviano. Accanto al cadavere, alcuni indizi misteriosi e una richiesta: contattare il professor Robert Langdon. Lo studioso americano di simbolismo viene così condotto a Parigi, dove, insieme alla nipote del curatore, Sophie Noveu, dovrà indagare sull’omicidio seguendo la scia di tracce nascoste in molte opere d’arte. Cercando di sfuggire alla polizia che ritiene colpevole il professore e alla minaccia rappresentata dall’Opus Dei, i due si ritroveranno sul sentiero di ricerca più affascinante della storia dell’uomo: quello per il Santo Graal, che li porterà a scoprire i segreti oscurati per secoli dal Priorato di Sion.
Prendete una manciata di argomenti intriganti: il santo Graal, i templari, l’arte misteriosa di Leonardo Da Vinci e il lato oscuro della Chiesa cattolica; mescolateli (anche un po’ a casaccio) con un protagonista simpatico, una trama avvincente, qualche colpo di scena e una scrittura semplice e immediata. Aggiungete un pizzico di polemica, dichiarando per esempio che quanto avete scritto è la pura verità. Avete creato così un fenomeno mediatico. Le pagine de Il codice Da Vinci scorrono alla velocità della luce, e ci si diverte anche (però non quanto leggendo il secondo libro di Brown, Angeli e demoni). Tutto ciò non fa di questo libro un’opera indimenticabile, ma l’ha reso di certo un best seller.
Approfondimento
Dan Brown è riuscito ad affascinare milioni di lettori coniugando la leggenda del sacro Graal, tema che non smette mai di appassionare, al linguaggio visivo della pittura. La storia dell’arte diventa terreno di ricerca per il protagonista Robert Langdon, esperto di simbolismo nella storia, e quindi unica persona in grado di interpretare al volo le allusioni celate per secoli nei dipinti più famosi del mondo.
La polemica relativa a Il codice Da Vinci è dovuta al fatto che nelle prime edizioni una nota dell’autore affermava che il racconto era il frutto di molte ricerche, e che i fatti riportati erano quindi veritieri. Questo portò molti studiosi, tra cui l’esperto di storia delle religioni italiano Massimo Introvigne, a criticare duramente l’autore, invitandolo a dimostrare le sue affermazioni o a rimuovere la nota dal libro; Brown scelse di eliminarla, ma il caso era ormai sorto, il libro cominciò a vendere moltissimo, e i “misteri” riportati nel libro riguardanti la figura di Gesù e di Maria Maddalena, il santo Graal e i presunti segreti celati dalla Chiesa furono interpretati come fatti reali da molti lettori, e si diffusero moltissimo a livello mediatico lanciando una vera e propria moda.
Di sicuro Dan Brown non ha mai creduto di diffondere con questo libro la verità storica, e se davvero lo pensava, avrebbe dovuto rivedere le sue fonti, perché molti errori storiografici e filologici sono clamorosi; ma prendendolo per quello che è, e cioè un’opera di fantasia, il libro è divertente e scorrevole. Ci sono gli elementi cardine del romanzo thriller: segreti da svelare e colpi di scena; la trama è piuttosto schematica, è vero, non sono essendoci veri e propri colpi da maestro, ma fa il suo dovere catturando l’attenzione, e il finale è convincente.
Marta Massini