Autore: Linda Kinstler
Pubblicato da Einaudi - Ottobre 2023
Pagine: 336 - Genere: Saggi
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Frontiere Einaudi
ISBN: 9788806258924
ASIN: B0CKSB54HW
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Il 4 agosto 1950, nella cassetta della posta del 55 di New Cavendish Street, arrivò una lettera urgente dal Brasile; l’oggetto era il seguente: «Criminale di guerra Herbert Cukurs». La mandavano due personaggi in vista della comunità ebraica di San Paolo, il dottor Israel Scolnicov e A. Gartenberg, e conteneva una richiesta che aveva bisogno di risposta in tempi stretti.La Federazione ebraica brasiliana era impegnata in un’intensa battaglia legale per espellere Cukurs dal Paese. Aveva perso la speranza di farlo arrestare, ma con una serie di acrobazie nelle relazioni pubbliche era riuscita a portare all’attenzione dei ministri della Giustizia e degli Esteri la sua presenza in Brasile. Gli autori della lettera urgente spiegavano che, data l’impossibilità di estradare Cukurs, stavano dandosi da fare per ottenerne «l’espulsione per via amministrativa»
Dopo aver scoperto che era stata avviata un’indagine su Cukurs, cominciai a seguirne attentamente gli sviluppi. Nel 2015 il giornale «Delfi» riportò che il governo di Israele non aveva risposto alle ripetute richieste di informazioni del procuratore. «L’indagine è in corso», diceva l’articolo. «Il codice stabilisce che la responsabilità penale di una persona che si è macchiata di genocidio non può essere cancellata». Mi chiesi che aspetto avesse la «responsabilità penale» per un cadavere…
Per comprendere pienamente il significato di questo corposo saggio che rievoca con estrema efficacia una dolorosissima pagina del ‘900, scritto da Linda Kintler ed edito da Giulio Einaudi, è doveroso soffermarsi un attimo a comprendere il valore del titolo, ovvero Il contrario dell’oblio, dove quest’ultimo non possiede il significato di memoria bensì di giustizia; infatti l’autrice attraverso un ingente e amplissimo lavoro di revisione ed analisi delle fonti storico documentali, fa comprendere al lettore che Herbert Cokers non è l’eroe lettone che tutti credono, al contrario pagina dopo pagina si svelano retroscena agghiaccianti del proprio vissuto che coinvolgono una miriade di sensazioni ed emozioni, sia positive che negative. Linda inoltre scopre che anche suo nonno Boris ha militato nella stessa brigata di morte, il Kamangaris.
È da qui che si dipanano le fila di una serie di aberranti vicende che danno spazio a controverse domande che squarciano l’anima e l’intelligenza dell’uomo.
Il contrario dell’oblio vuole mettere in luce vicende troppo spesso dimenticate dalla storia novecentesca attraverso una scrittura emozionante e lineare che buca la pagina arrivando dritta al cuore del lettore.
Approfondimento
In Lettonia i giornali di destra festeggiarono la decisione del procuratore. La famiglia Cukurs cominciò a progettare di riportare le ceneri del padre in patria. Voleva che venisse sepolto nel Cimitero dei fratelli, un luogo solenne riservato a martiri, eroi e soldati della nazione. Il procuratore Monvīds Zelčs rilasciò dichiarazioni ai media e partecipò a interviste in cui erano presenti anche i familiari di Cukurs. «Il punto non è se possiamo condannarlo o no, ma che cosa possiamo provare», disse al quotidiano «Latvijas Avīze». «Abbiamo valutato questo caso meglio che si poteva, considerando che sono passati quasi ottant’anni. Non è stato possibile individuare il corpo del reato né determinare l’elemento oggettivo o soggettivo del fatto»..
Ne Il contrario dell’oblio, le parole assumono un ingente peso e ci si interroga sul labile confine esistente tra verità, memoria e giustizia. Questo è un bel libro di nicchia che deve esser letto con l’intento di guardare con occhi nuovi una pagina troppo spesso dimenticata della storia novecentesca e dove troppe persone innocenti hanno pagato lo scotto della cattiveria umana. Mi piace concludere questa recensione affermando che l’olocausto è una delle fasi più tristi del nostro passato che non deve essere in alcun modo accantonato bensì deve essere sempre ricordata per fare in modo che non accadano mai più atrocità simili e che tutti possano vivere in un mondo in cui regni la pace e l’uguaglianza. Il nostro futuro, quindi, deve essere all’insegna di un mondo senza barriere né sociali né culturali.
Francesca Votino