Autore: Leonardo Sciascia
Pubblicato da Adelphi - Maggio 2010
Pagine: 210 - Genere: Racconti
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Biblioteca Adelphi
ISBN: 9788845924804
ASIN: B098NX76FY
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
📗 Trovalo usato
✪ Le recensioni dei lettori su Goodreads
Una compilazione di racconti elaborate dallo scrittore siciliano Leonardo Sciascia, durante gli anni fra il 1947 e il 1975, di cui alcuni pubblicati in diversi momenti, altri inediti, recuperati dalla sua coniuge, Maria Andronico Sciascia.
Qui la gente ha in bocca sempre la ragione: aspira alla ragione, è assetata di ragione. Il libro che il contadino non sa leggere è ragione. La scuola è ragione. Un motore che va, ragiona.
Leonardo Sciascia è riconosciuto per essere il primo scrittore che ha raccontato il fenomeno mafioso, attraverso la stesura dei suoi libri, Il giorno della civetta e A ciascun il suo. Con la lettura di queste storie, potremo riscoprire alcuni aspetti della Sicilia, e una critica della società per mezzo della ironia che tanto caratterizza lo stile di Sciascia.
Con la storia Paese con figure, scritto nel 1949, si apre Il fuoco nel mare, questa raccolta di storie dove la Sicilia è il luogo protagonista: Giuliana, Porto Empedocle, Licata, sono alcune delle località in cui Sciascia crea e ambienta le sue storie. E ogni luogo, unito alla sua storia, trasmette la sua cultura propria, rappresentata per esempio nella famosa leggenda di Cola di pesce, ma anche presente nell’ospitalità e compassione riassunta nella frase “figlio di mamma”, dei racconti “La travatura” e “I tedeschi in Sicilia”.
I temi trattati dallo scrittore sono basati su eventi storici: lo sbarco americano durante la Seconda guerra mondiale, “Il signor T protegge il paese”; la guerra civile spagnola, “Il soldato seis”; l’indipendenza italiana, “Il silenzio”; i tedeschi nel territorio italiano, “Una Kermesse”, “I tedeschi in Sicilia”. Il passato raccontato attraverso storie inverosimili con un linguaggio ironico.
Approfondimento
Non volevano pietà, forse dalla pietà si sentivano offesi più di quanto si sarebbero sentiti offesi dall’odio.
Durante la sua vita, Leonardo Sciascia ha collaborato con diversi giornali, tra cui il periodico milanese “La città”, il quotidiano politico “L’unità”, il settimanale “Corriere della Sera”, e tanti altri, dove ha pubblicato le sue opere, alcune delle quali sono state riproposte e pubblicate in momenti diversi. Le storie di questo libro, sono organizzate in maniera cronologica iniziando dal 1949, con “Paese con figure“, pubblicato per la prima volta nella rivista Galleria.
Nel linguaggio utilizzato dall’autore, si distingue l’ironia e il dialetto, i finali sono sempre inaspettati e inverosimili. Al finale di ogni opera c’è presente la data della prima pubblicazione e nell’appendice si precisa anche le riviste dove sono state pubblicate anteriormente.
Durante la lettura, si può notare la grande connessione di Sciascia con la sua terra, che viene usata sempre come scenario per i suoi racconti. Inoltre gli argomenti principali sono sempre gli stessi: la denuncia verso i problemi sociali, la politica e la miseria umana, e di fatto viene catalogato tra i rappresentanti della corrente letteraria “Realismo critico”. Per questi due aspetti , anche se le storie sono diverse, si riconosce un filo che le unisce tutte, dando la sensazione di leggere una stessa storia.
L’edizione Adelphi presenta una raccolta di venticinque storie da cui due edite per la prima volta raggruppate tutte sotto il nome del Il fuoco nel mare. Racconti dispersi, opera a cura di Paolo Squillacciotti.
Agnese De Luca