
Autore: Andrea Vitali
Pubblicato da Garzanti - Novembre 2022
Pagine: 432 - Genere: Narrativa Italiana, Racconti
Formato disponibile: Copertina Rigida, eBook
Collana: Narratori moderni
ISBN: 9788811008095
ASIN: B0BJ5RF3ZM

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Babbo Natale, la Befana, i tre Re Magi...ma non solo...anche il topolino dei denti, la cicogna che porta i bambini. Miti e leggende del Natale e della nostra infanzia in piccoli racconti originali e magici, che rendono queste leggende più reali.

Che rumore aveva il Natale?
Il rumore di una radio rimasta accesa la notte della vigilia di Natale. La prima favola di questa raccolta è la storia del maestro in pensione Gaspare Bomboletti, solo la vigilia di Natale e stanco, tanto da non aver fatto neanche il tanto amato presepe. Andando in cucina a spegnere la radio si trova davanti la madre, il suo migliore amico e la ragazza che tanto aveva amato in gioventù. Il tempo si è fermato e i loro fantasmi riportano a galla ricordi belli e non solo. Una notte magica, ma forse la sua ultima notte… sta solo a lui decidere.
Perché in fondo restano solo i pensieri, e se c’è un rumore nel mondo che non smette mai è proprio quello fatto da loro e che non c’è modo di fermare, il rumore che si oppone al silenzio perfetto.
Il Natale ha il rumore degli applausi in una scuola per il presepe più bello, dove la bambina Vittoria per la paura di non riuscire a trovare un’idea originale per il presente di classe, scombina gli orologi di casa per rallentare il tempo e crea un gran bel guaio. Ala fine la semplicità e il vero significato del Natale vincono sempre.
«Una culla», ripetè Vittoria. Il primo, vero, unico pezzo dell’unico, vero, primo presepe nel mondo!
Il Natale può avere il rumore del cappone che sfrigola nella padella, come da tradizione. Ma se il cappone è stato rubato proprio la vigilia di Natale e crea un gran scompiglio in paese e nella caserma dei Carabinieri?! Anche a Natale la giustizia prevale.
Oppure ha il rumore di passi svelti e di mormorii sommessi, di tutti i personaggi conosciuti. Babbo Natale, la Befana, i re magi, il topolino dei denti, la cicogna, addirittura i sette Nani, che dall’ospizio in cui si ritrovano partono per salvare un boschetto, ultimo desiderio dell’unico bambino che ancora crede in Babbo Natale.
Undici storie originali, attuali e fantasiose nei nomi usati, nelle descrizioni e nel modo stesso di portare il lettore alla morale di ogni favola. Adatte ai bambini anche se a mio parere alcune scritte in modo un po’ troppo prolisso e pesante, se dovessi leggerle alle mie bimbe alcune non le sceglierei, perché si perderebbero nei troppi ragionamenti e descrizioni. Nonostante questo ammetto di aver sorriso spesso e ho apprezzato l’impegno nel raccontare favole ormai viste in tutti i modi, in una chiave nuova e inedita, più vicina alla realtà dei nostri giorni.
Perché in fondo restano solo i pensieri, e se c’è un rumore nel mondo che non smette mai è proprio quello fatto da loro e che non c’è modo di fermare, il rumore che si oppone al silenzio perfetto.
Approfondimento
Se dovessi scegliere di leggere alle mie bambine una delle favole contenute in Il maestro Bomboletti e altre storie, sarebbe sicuramente quella del boschetto e dell’ospizio Vistalago, dove i personaggi del Natale e della nostra infanzia sono ormai a riposo dopo tanti anni di attività, dimenticati dai bambini e soppiantati dalla tecnologia e dal progresso che avanza inesorabile.
Babbo Natale, la Befana, i re magi, il topolino dei denti, la cicogna, addirittura i sette Nani si ritrovano quasi dimenticati in questo ospizio dove ogni stanza rappresenta la personalità del personaggio che la abita.
Babbo Natale ha neve e freddo, il topolino dei denti passa il tempo a lucidare la sua collezione di dentini, la Befana si esercita continuamente a scendere con la scopa dal camino. Gli altri li lascio scoprire a voi.
Abituati a lavorare da soli, a volte avversari che decidono di unire le forze per esaudire il desiderio del bambino Gelso, l’unico che crede ancora a Babbo Natale.
Finché anche solo un bambino crede in loro, forse vale la pena di continuare a farli sognare.
Era un solo bambino? E allora? Era un esempio. Presto ne sarebbero seguiti altri. E loro si dovevano far trovare pronti. Guai a deludere i bambini, anche uno solo. Fosse poi cresciuto male, la colpa sarebbe stata anche loro. Bisognava tornare ai propri posti, ribadì Babbo Natale. «Chi è d’accordo alzi la mano o zampa o ala che sia!»
Giulia Quartulli