Autore: Flavio Villani
Pubblicato da Neri Pozza - Maggio 2017
Pagine: 315 - Formato disponibile: Brossura
Collana: I Neri
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Per circa ottant'anni tre omicidi sono rimasti irrisolti . Due avvenuti durante il dopoguerra e un ultimo nei primi anni settanta, in cui una ragazza viene trovata fatta a pezzi dentro a una valigia. Chi è l'assassinio? E' possibile che sia lo stesso uomo ad aver ucciso dopo trent'anni?. E perché la polizia cerca di chiudere il più in fretta possibile il caso, anche se non ha in mano nessun colpevole.
Nel caldo agosto del 1972 viene trovato il corpo di una donna incinta fatto a pezzi e messo in una valigia. Per il viceispettore Cavallo è il primo caso nella squadra mobile di Milano. Già a un primo sguardo sembra un caso molto complicato, infatti per come è ridotto il corpo della donna sarà complicato scoprire la sua identità. Nella sua squadra si trovano anche il commissario Naldini e il commissario Vincedomini che faranno in modo di chiudere al più presto il caso. Essi infatti accuseranno uno spacciatore chiamato Totò il “guercio”, il quale aveva un grosso giro di prostituzione. Il commissario Naldini sospettava che la donna uccisa fosse una certa Ingrid e che il ” guercio” l’avesse fatta a pezzi perché aveva scoperto che lei passava informazioni alla polizia. Nel frattempo il commissario Cavallo, non convinto di questa pista, lavorò su un’altra pista che portava a un duplice omicidio avvenuto negli anni Quaranta, infatti sospettava che l’assassinio fosse lo stesso. Però non avendo mai avuto prove certe il caso fu chiuso.
Il romanzo continua ai giorni nostri quando il commissario Cavallo decide di riaprire il caso con l’aiuto della viceispettrice Valeria Saelmi. Riaprire il caso porterà il commissario a indagare su i suoi stessi ex colleghi e come potrebbero essere collegati all’omicidio.
Flavio Villani è riuscito a trasmettere la giusta suspense e a farci dubitare quasi di tutti i personaggi. Il protagonista non ha mai dimenticato questo caso e per questo dopo più di trent’anni lo riapre, dimostrando la voglia di non mollare e di voler far giustizia a tutti i costi. Per me Il nome del padre è un ottimo romanzo, l’unica cosa che posso dire di negativa è che vi è poca descrizione dei personaggi, però per il resto è un libro che consiglierei.
Non si è mai pronti a cose del genere. Neanche dopo vent’anni di lavoro qui dentro
Approfondimento
Flavio Villani si divide tra la sala operatoria, come chirurgo, e la scrittura. Prima di quest’opera ha pubblicato una raccolta di poesie Gli assedi del nulla, e diverse poesie e racconti in rete. Il nome del padre è scritto in prima persona da parte del protagonista che si rivolge direttamente al lettore.
Il nome del padre copre uno spazio temporale che va dal dopoguerra fino ai nostri giorni. Il protagonista prende molto a cuore questo caso andando anche oltre le proprie conoscenze pur di trovare una conclusione. Per tanti la morte di quella ragazza e del suo bambino lo hanno perseguitato gridando vendetta per la loro morte. Lo scrittore porta il lettore nell’ambientazione in cui si svolgono i fatti, con un’ottima descrizione dei luoghi e delle vie in cui si muove il protagonista, in una Milano che in quegli anni trova il suo sviluppo. Questo libro è per un lettore amante dei gialli e dell’avventura e per qualcuno che non molla mai.
miry 91
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