Autore: Marco Candida
Pubblicato da Anordest - 2013
Pagine: 335 - Genere: Narrativa Contemporanea
Formato disponibile: Brossura
Collana: Linea Controcorrente
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Un uomo di risveglia dal coma. La sua personalità è cambiata, la memoria non c'è più e anche la realtà del presente inizia a farsi piena di dubbi.
Il ricordo di Daniel di Marco Candida descrive la condizione di alienazione di un uomo sulla trentina che, dopo un’amnesia totale dovuta ad un grave incidente stradale, si trova a dover fare i conti con il sé stesso del passato, di cui non ricorda assolutamente nulla, e quello del presente, rieducato da parenti con evidenti secondi fini che cercano -anche con mezzi poco ortodossi- di raddrizzare il “Peter pan” che tenta di prendere il sopravvento sul nuovo Daniel.
Il protagonista prima dell’incidente era la pecora nera della famiglia: disoccupato, nullafacente e inguaribile pigro. Col passare del tempo è peggiorato e ha perso Sara, la sua fidanzata, e la stima di tutta la sua famiglia. Una volta uscito dal coma, però, Daniel non ricorda niente di tutto questo: non sa chi è, non sa chi è stato e non sa chi siano le persone che ha intorno e che sembrano, in un primo momento, conoscerlo alla perfezione.
Andando avanti nei giorni, però, Daniel nota delle discrepanze tra ciò che affermano i suoi parenti sui suoi gusti e ciò che invece sente lui. Comincia quindi a dubitare di sé stesso e di chi gli sta intorno: di suo padre, di Sara, perfino di sua madre.
A tutto questo ovviamente si aggiungono le allucinazioni. Infatti Daniel ha un grande problema, sorto appena dopo il risveglio dal coma: non ricorda e, al posto delle memorie mancanti, ci sono immagini deliranti che spesso, soprattutto quando è nervoso, si sovrappongono alla realtà che lo circonda. Daniel dovrà quindi districarsi tra la “propria” realtà e quella del mondo, tra il sé stesso che non sente suo e quello del passato che non riesce ad emergere, tra bugie e paranoie e, infine, dovrà scegliere quale realtà e quale verità sono le più adatte a lui: se il suo passato o la strada che i suoi parenti hanno tracciato per lui dopo l’incidente.
Tra riferimenti più o meno velati a Kafka e Platone, nonostante ci voglia qualche pagina per abituarsi al particolare stile di scrittura, soprattutto per chi non è abituato a leggere al presente, lo definirei un libro geniale.
Un “The Truman Show” letterario che riflette perfettamente la società di oggi, che spesso costringe gli individui più deboli ad alienarsi e poi ad omologarsi per vivere serenamente.
Benedetta Talluto