Autore: Matteo Bussola
Pubblicato da Einaudi - Giugno 2022
Pagine: 160 - Genere: Narrativa Italiana, Racconti
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
Collana: Stile libero big
ISBN: 9788806254483
ASIN: B0B3GPKP77
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Diversi racconti definiscono un dedalo intricato di prospettive e storie uniche, per poi confluire tutte insieme nell’immagine della donna contemporanea. Una figura mutevolmente poliedrica, di cui è possibile scorgerne l’essenza solo attraverso i molti riflessi di verità che rilascia una volta investita dalla luce della vera attenzione.
Mi chiamo Aurora, ho trentanove anni e non voglio avere figli. Non ho alibi o traumi alle spalle per giustificare la mia decisione. È così e basta.
Il rosmarino non capisce l’inverno è una raccolta di racconti brevi concentrati sulla figura della donna oggi, inserita in quella spessa trama di aspettative, pregiudizi e limiti già inscritti dall’esterno verso chi si sente appartenere al genere femminile. Ogni racconto presenta una protagonista unica, la cui vita mostra come sia possibile e anzi necessario continuare a sfidare quelle imposizioni, lottando per ritrovare un sé autentico, di fronte al quale crollano giudizi e schematismi, come foglie secche d’inverno.
A unire ciascuna di queste donne, l’immagine della pianta di rosmarino: un’erba aromatica, pungente, dal sapore inconfondibile e dalla resistenza incredibile. Una pianta che, nonostante tutto, persiste caparbia e risoluta affermando in ogni modo la propria singolare presenza.
Tra i racconti, spicca per delicatezza di sguardo Greta e Martina. L’attualità dall’argomento e le figure ben delineate riescono a rendere, rispetto a diversi altri tentativi del volume, una degna immagine dell’adolescenza contemporanea: una zona densa di emozioni e pulsioni contraddittorie, in cui si è costantemente occupati nella ricerca del proprio posto negli spazi marginali del rapporto tra sé e gli altri.
Approfondimento
Le figure tracciate da Matteo Bussola risaltano nella forte autodeterminazione che manifestano una volta superati tutti quei dogmi che le tenevano costrette. Ogni protagonista riesce a sfidare il sistema sociale che la vorrebbe ligia alla logica maciste, chi riconoscendo la propria personalità dallo sfondo degli stereotipi su cosa dovrebbe fare o come dovrebbe comportarsi una donna, chi prendendo il coraggio a doppie mani per difendere la propria autenticità senza scendere a patti con l’aspettativa esterna.
Purtroppo, a prescindere dalle tematiche trattate e dai curiosi intrecci che legano una storia all’altra, lo stile narrativo non sempre regge il peso espressivo che caratterizza le eroine e i loro messaggi. Ogni racconto è costruito su misura di un tema perlopiù ben circoscritto, e ciascuna protagonista diventa portavoce di un messaggio al quale aderire. Emergono come idee, che per quanto forti e ben costruite sui principi dell’attuale dibattito femminista, non sempre bastano a dare una dignità di personaggio letterario alle figure stesse. L’intreccio tra i personaggi rende un buon quadro generale, a quella che però risulta un’immagine composta da episodi diversi, ciascuno centrale a modo suo, e poco dialoganti tra loro.
– E non voglio arrivarci sul furgone di papà, perché poi… – si interruppe. Non sapeva come dirlo, ma sua madre aveva capito.
– Non ci arriverai su un furgone, ma petite.
Daisy si morse le labbra.– Comincio lunedì.
La madre annuì.Lunedì è tanto tempo.