Autore: Matteo Righetto
Pubblicato da Feltrinelli - Aprile 2024
Pagine: 240 - Genere: Narrativa Italiana
Formato disponibile: Audiolibro, Brossura, eBook
Collana: I narratori
ISBN: 9788807035876
ASIN: B0CYM4MDX5
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“Questo nostro mondo ha perso il contatto magico con la Madre Terra. Oggi gli uomini rifiutano il fuoco e adorano le ceneri. E tu questo lo hai capito benissimo, Tina”
C’è un filone di mistero e credenze che attraversa la letteratura italiana degli ultimi anni. È una narrazione che evoca le antiche leggende delle nostre montagne, dolomitiche o celtiche, contaminandole con i fatti della storia, passata o recente. In un piccolo paesino delle Dolomiti bellunesi Il 2 novembre del 1913, durante la messa del Giorno dei Morti, Katharina, una bimba di sei anni, sparisce nel nulla per ricomparire solo il giorno dopo. Da quel giorno, la vita della piccola Tina e quella dei suoi genitori non sarà più la stessa.
“E se fossi davvero una strega?” Si chiedeva Tina rivolgendosi a suo papà.
È la sera del 2 novembre 1913 a Larcionèi, piccolo borgo delle Dolomiti, dove piove ininterrottamente da settimane, la piccola Tina sparisce durante la messa dei morti. Dopo un giorno e dopo inutili e faticose ricerche notturne, Tina riappare, incredibilmente pulita e dimentica di quanto successo. Da questo momento la vita di Tina non sarà più la stessa, additata come strega e marchiata con una lettera scarlatta dal peggior dei mali: l’ignoranza che crea emarginazione. Una solitudine che peggiora con l’arrivo della guerra, la partenza di tutti gli uomini del paese (suo papà in primis) e la conseguente depressione della mamma. Tina riuscirà a riempire questa solitudine coltivando la sua più grande passione: vivere tra la natura, esplorare i boschi e ascoltare le voci degli animali che vi abitano.
Lei stava bene tra boschi, rocce e prati di alta quota, dove non esistevano né Austria né Italia, ma solo quella che per lei era la vera, unica patria: la montagna.
Il sentiero selvatico è un romanzo di Matteo Righetto. Emarginazione e riscatto guidano i fil rouge di tutto il racconto, le leggende sono una lama a doppio taglio, da una parte tradizioni e patrimonio culturale, dall’altra una lettera scarlatta tatuata sul viso del prescelto. Matteo, in questo racconto, fa emergere quanto la tematica di emarginazione, causata da credenze popolari, sia ancora presente ai giorni nostri. Matteo, però, ci dà anche speranza: la forza di Tina di ribaltare la solitudine attraverso il legame con la natura e gli animali è un messaggio potente.
Approfondimento
Le pagine de Il sentiero selvatico mi hanno riportato alla mente la storia di una persona e cantante straordinaria, Mia Martini, additata da una stupida superstizione come “porta iella” e la tragica conclusione.
Ma ho scoperto con il tempo
e diventando un po’ più dura
che se l’uomo in gruppo è più cattivo
quando è solo ha più paura.
Tina, però, è un personaggio forte, una bambina determinata e con valori atavici. La caparbietà e la passione per la sua terra la porterà a diventare una leggenda, la guardiana delle dolomiti.
Tiziana Passio