Autore: Georges Simenon
Pubblicato da Adelphi - Febbraio 2020
Pagine: 136 - Genere: Classici
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Biblioteca Adelphi
ISBN: 9788845934568
📗 Acquista scontato su ibs.it
📙 Amazon (spedizione gratuita)
📗 eBook su ibs.it
📙 Versione Kindle
🎬 La video recensione su Youtube
Lui non aveva ancora quindici anni e già l’amava. Non come si ama una donna ma come si ama un essere inaccessibile. Come, al tempo della prima comunione, aveva amato la Madonna”
La vita del signor Hubert Cardinaud è perfetta: ha una bella famiglia, è riuscito a farsi un nome, a lasciarsi alle spalle la povertà. Vive in una bella casa da lui stesso progettata e arredata, ha un buon lavoro e una probabile promozione in vista, tutti quanti lo rispettano e lo ammirano. Mai si sarebbe aspettato che in una delle sue domeniche perfettamente programmate, dopo essere rientrato dalla messa, il mondo da lui costruito con tanta attenzione e meticolosità crollasse come un fragile castello di carta. Dov’era finita Martha? Sua moglie aveva, come al solito, pulito le stanze e messo l’arrosto a cuocere, ma ora a casa non c’era e l’odore di bruciato che proveniva dal forno faceva capire che mancava da un po’.
Si precipita alla ricerca della sua Martha, angosciato, stupito, spiazzato, confuso. Non la trova da nessuna parte, non le ha lasciato nessun messaggio, non riesce a capire cosa possa esserle capitato. Solo una cosa scopre: insieme a lei sono spariti i soldi che servivano per pagare la rata della loro bella casa. Perché?
Dopo qualche giorno di smarrimento totale in cui si deve dar da fare per cercare di sistemare i suoi figli e la sua vita Cardinaud apprende la spiacevole verità della scomparsa della moglie da una lettera anonima.
Invece di darti tante arie, faresti meglio a sorvegliare tua moglie, che la domenica mattina se la spassa con il figlio di Titine, al Petit Bar Vert. Sei un povero cornuto.
Martha l’ha lasciato per stare con un altro uomo, se n’è andata portando via con sé la sua dignità, la sua bella vita felice.
Le persone che fino a quel giorno lo avevano guardato con ammirazione ora gli riservano solo sguardi pieni di pietà che subisce e fintamente ignora. Non riesce ad accettare questo destino, si ribella a modo suo. Comincia a cercare sua moglie. Passo dopo passo ricostruirà i suoi movimenti fino a ritrovarsi faccia a faccia con lei. La perdonerà? La vorrà di nuovo al suo fianco come un tempo? E lei cosa farà?
Approfondimento
L’attenzione in questo romanzo è tutta focalizzata sul sentire del protagonista. Cardinaud uomo perfetto orgoglioso di se, Cardinaud uomo disperato che non capisce dove sia finita la moglie, Cardinaud uomo tradito, offeso, avvilito che cerca di rialzarsi, di tutelare la propria dignità, Cardinaud uomo coraggioso che non si ferma davanti alle critiche, alla pietà della gente, ma va a riprendersi sua moglie con una determinazione che nessuno forse gli avrebbe mai attribuito.
Sembrerebbe un romanzo pieno di amore a prima vista ma io vi ho trovato solo un grande egoismo. Martha è la donna da lui scelta, forse per amore all’inizio, forse la ama ancora, ma quello che pare emergere dalle frasi spesso spezzate di questo libro è l’orgoglio di un uomo che non pensa tanto al perché della fuga della moglie ma solo a come riprendersela per ristabilire quella sorta di normalità zuccherosa che tanto gli sta a cuore. La povera signora Cardinaud è una donna che il marito non ha mai ascoltato, che ha dato per scontata, che ha visto sempre e solo come il soprammobile perfetto da esibire.
Aveva ragione lei quando, un tempo, sosteneva che lui non la conosceva. Aveva vissuto al suo fianco, aveva avuto figli da lei, le parlava, la baciava, faceva dei progetti insieme a lei , e non sapeva che sarebbe bastato che un giorno Émile ritornasse, sporco, inquieto, rabbioso, infelice, perché lei lo seguisse come una cagna segue il suo padrone. Non era colpa sua.
Il finale poi, privo di emozioni di qualsiasi genere, non ha fatto altro che confermare il mio giudizio, non molto favorevole, su tutto il romanzo.
Tra le altre cose non ho gradito tanto neanche lo stile utilizzato dall’autore che, come suo solito, spesso riempie le frasi di punti di sospensione, non le conclude, forse per far entrare più il lettore nel pensiero del protagonista ma, a parer mio, lasciando un senso di incompletezza in chi legge.
Aira Ria