Autore: Lorenzo Ricci
Pubblicato da Sperling & Kupfer - Marzo 2020
Pagine: 128 - Genere: Poesia
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: Pandora
ISBN: 9788820069193
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“E mi chiedo come si riesca
dopo aver condiviso gli stessi sogni
le stesse delusioni
la stessa pelle,
mi chiedo come si faccia
a non ritornare,
ma a tornare a essere
due perfetti sconosciuti”Impossibile non riconoscersi nei versi di questo libro. Non esiste nessuno che non abbia provato il dolore per la fine del primo amore. La sensazione che non passerà mai, che mai più ameremo o saremo amati. Che la promessa dell’amore eterno per noi è svanita per sempre.
Ti ho scritto centinaia di poesie
tutte uguali
perché il male che mi hai fatto
non ha cambiato il bene che ti voglio.
La forza della condivisione. Le poesie, molte brevi come citazioni o aforismi, che troviamo in questa raccolta nascono dalla dai pensieri condivisi da questo giovane poeta del web sulla sua pagina Instagram, che conta ormai quasi centottanta mila followers.
I suoi pensieri e i suoi disegni, sono stati raccolti in un libro che lui stesso ha definito “adatto a chi non legge”, perché le pagine si scorrono velocemente, tra versi e illustrazioni che nella loro semplicità dicono quello che ognuno di noi prova nel momento dell’abbandono amoroso.
La semplicità della scrittura rende queste pagine abbordabili ai giovani che condividono con l’autore la passione per i social. Ma semplicità qui non è sinonimo di sciatteria o banalità: sono versi confortanti, in cui ritrovarsi mentre si piange per la fine del nostro grande amore.
Approfondimento
Perché se soffrire è possibile
guarire è obbligatorio.
Il libro è diviso in due parti: nella prima è racchiusa la sofferenza senza requie che segue la fine di una relazione amorosa. Quella che lascia senza fiato, che ci fa sopravvivere a noi stessi. È il momento in cui si fa fatica a trovare un senso, non solo all’amore ma alla vita stessa. È il momento del disincanto, della disillusione.
La seconda parte ci restituisce la speranza che come si suol dire “alla fine tutto passa”. Il dolore rimane, ma si torna a vivere con delle nuove consapevolezze. Finalmente si può fare una disamina di quello che è stato, con più distacco.
Ora sappiamo che ameremo ancora, ma che da questa volta in avanti non saremo più totalmente sprovveduti, sappiamo che il dolore della fine è da mettere in conto dall’inizio.
E questo costituisce un vantaggio: non eravamo noi che dovevamo essere diversi per far funzionare il vero amore, dovevamo solo amarci per primi, e in fin dei conti essere più fatalisti. Forse.
I dubbi rimangono, ma il coraggio aumenta. E nuovi amori arrivano.
Monica Saliola