
Autore: Adriano Petta, Antonino Colavito
Pubblicato da La lepre - Marzo 2013
Pagine: 282 - Genere: Romanzo storico
Formato disponibile: Brossura, eBook
ISBN: 9788896052822

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La storia romanzata di Ipazia è divisa in due parti: la prima ci racconta la storia di Ipazia, astronoma, matematica, fisica, nata ad Alessandria d’Egitto intorno al 370 d.c. e del suo atroce assassinio, in nome di un fondamentalismo religioso che tenta di mettere a tacere la scienza.
La seconda parte è dedicata ai suoi studi, alle sue scoperte e ai suoi sogni, con approfondimenti di fisica, matematica e astronomia.

A noi due non era concesso l’amore umano. Nel corso di questi tre lustri la nostra unione spirituale e intellettuale ha raggiunto un’armonia di energia vitale, una comunione di forze, di luce, di aria. Non è stato semplice rassegnarmi a dominare le tempeste che inevitabilmente scoppiavano vivendo uno accanto all’altra praticamente giorno e notte, tutti i giorni e tutte le notti.
Ipazia è una giovane donna, bellissima e dotata di un’intelligenza superiore. È una scienziata che ha sacrificato tutta la sua vita all’amore per il sapere, alla ricerca razionale e all’insegnamento. Era una visionaria, come Talete, Pitagora, Aristotele che l’avevano preceduta e come lo saranno anche Galileo Galilei e Giordano Bruno.
La sua storia ci viene narrata da Shalim, suo allievo, profondamente innamorato della sua maestra, che sarà costretto anch’egli per il bene supremo dell’indagine scientifica a rinunciare ad amare Ipazia come uomo. Gli sarà concesso di esserle fedele compagno di studi, amico, protettore, ma non il suo uomo. Ipazia sceglie di rinunciare all’amore, alla maternità, al suo essere donna per perseguire il suo scopo. È un essere superiore, come i grandi illuminati della storia.
Shalim racconta l’avvento del potere della chiesa cattolica, che per affermarsi distrusse le biblioteche alessandrine bruciando tutto il sapere accumulato nei secoli. Attraverso le sue parole veniamo a conoscenza della strenua resistenza di Ipazia e della sua scuola che continuano a studiare, sperimentare, costruire strumenti scientifici, come l’astrolabio, senza lasciarsi intimorire dalle minacce di vescovi e patriarchi.
Approfondimento
Se tu fossi stata solo eretica e pagana, saresti stata solamente eliminata. Ma tu rappresenti la ribellione! La ribellione portata avanti da una femmina.
Impossibile non rimare affascinati da Ipazia e profondamente sconvolti dalla sua fine, così ingiusta perché frutto di abuso del potere ecclesiastico, ma soprattutto di una ideologia fortemente misogina.
Ipazia non è solo considerata eretica e pagana, ma il suo martirio doveva servire a testimoniare che ad una donna non è concesso pensare, studiare, figuriamoci guidare un popolo.
È il trionfo del fondamentalismo religioso che ha messo a tacere, decenni dopo, Giordano Bruno e Galileo Galilei, il trionfo dell’ignoranza sulla scienza. Ma ciò che fa più orrore è che non si tratta di una storia confinata al tempo dell’impero romano. Ancora oggi in molti paesi si uccide in nome e per conto della religione. Ancora oggi la donna, in molte società retrograde è considerata un oggetto di proprietà del maschio.
E in molte società cosiddette evolute, dove si fa sfoggio di una sedicente modernità, società come la nostra anche, la donna è ben lungi dal potersi sentire libera di esprimersi, di essere sé stessa fino in fondo, senza che una sovrastruttura maschilista dominante non stia lì a giudicare e spesso, purtroppo a punire.
I casi di cronaca che ci dicono di stupri o di femminicidi, in fondo, non è questa prepotenza che dimostrano?