
Autore: Sejal Badani
Pubblicato da Newton Compton - Giugno 2019
Pagine: 444 - Genere: Narrativa
Formato disponibile: eBook, Rilegato
Collana: 3.0

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« “Ma qual è la risposta giusta?” chiese un ragazzo seduto in fondo all’aula. “Non c’è una risposta corretta” rispose Neema anticipando Amisha “dipende dalle scelte che fai e da come le fai”»
Essere donne in India, in particolare agli inizi del Novecento, era una disgrazia. Tutto era già deciso sin dall’infanzia, il destino era segnato. La ragazza lasciava la casa paterna e, in seguito a un contratto di matrimonio stipulato con la famiglia dello sposo, si trasferiva nella loro casa. Tristemente lo sposo era uno sconosciuto e la ragazza non sapeva a cosa andava incontro. In cambio della sposa si dava una dote che era riservata alla cura dei figli e della casa. Più la dote era considerevole più il promesso sposo era benestante. La donna era un oggetto da barattare e si ritrovava sconosciuta tra gli sconosciuti. Questo sarà il destino di Amisha che avrà la sola colpa di pensare con la sua testa.

La cacciatrice di storie perdute è un romanzo che racconta di tre donne, di tre vite legate dal patrimonio genetico e dalla forza interiore, che si influenzeranno nonostante la distanza temporale e fisica e si trasmetteranno a vicenda la chiave per combattere nelle difficoltà.
Jaya, figlia di due indiani emigrati in America, è una giornalista molto nota. È sposata e sta cercando di realizzare il suo sogno di diventare madre. Dopo tre aborti il rapporto con il marito si incrina, Jaya si chiude in se stessa e si allontana da lui cercando rifugio a casa dei genitori. Grazie a suo padre scopre una lettera proveniente dall’India. Chi scrive è uno degli zii di Jaya che comunica a Lena, la madre di Jaya, che il loro padre sta morendo e le chiede di tornare in India per un ultimo saluto.
La protagonista sa che la madre non ci andrà. Lena sempre distante dalla figlia, Lena che non ha mai parlato della sua infanzia, Lena che non può tornare in India per una promessa… Così Jaya decide di abbandonare tutto e col solo carico del suo dolore parte per la città natale dei suoi genitori. Al suo arrivo il nonno Deepak è già morto, ma incontra Ravi, il servitore fedele di sua nonna Amisha.
Ravi è un uomo buono e gentile, ma è anche un intoccabile e a quelli come lui veniva riservato un trattamento peggiore di quello riservato agli animali.
Sarà Ravi a raccontare a Jaya il segreto che ha tenuto nascosto per tanti anni e che solo ora può confidare.
Amisha è una ragazzina quando, agli inizi degli anni trenta, sposa Deepak. Amisha scrive storie e inizia a lavorare in una scuola inglese nonostante ciò fosse contro il modo di pensare dell’epoca. Stephen, un ufficiale britannico, la aiuta, la sostiene e crede in lei trattandola come sua pari.
Ben presto i due diventano amici e in poco tempo scoprono un sentimento più profondo che li lega.
“Allora vieni con me” la supplicò lui “sii la mia famiglia”.
“Questo è il mio mondo”. Indicò con un cenno ciò che li circondava. “Questo è il posto a cui appartengono i miei figli e anch’io. Abbiamo giocato io e te… Io non posso scegliere te per abbandonare loro. Quindi mi arrenderò alle regole secondo cui sono obbligata a vivere, ma giuro davanti a te e agli dei che ricomincerò a scrivere soltanto se saremo di nuovo insieme. Loro mi hanno fatta nascere in questo mondo e ora ci devo vivere”.»
«I suoi racconti le avevano permesso di creare fantasie e scegliere i finali. Ma questa storia aveva una sola conclusione possibile, e lei non aveva il potere di tornare indietro nel tempo, né di alterarne il corso predeterminato. Il fato aveva preteso un prezzo da pagare per aver consentito loro di conoscere quella felicità. Gli sarebbero rimasti soltanto i ricordi di un amore che non avrebbero sperimentato mai più.
Più il racconto di Ravi va avanti più il dolore di Jaya si attenua affievolendosi. La vita in India la fa riflettere sulla Vita, sul destino e sul coraggio di affrontarlo. Jaya fa lentamente chiarezza dentro di sé.
Immaginate la mia meraviglia quando ho scoperto che mia nonna, morta prima ancora che io nascessi, nutriva il desiderio di scrivere racconti. La speranza che un giorno le sue storie sarebbero state apprezzate le salvò la vita. Speranza in inglese si traduce hope: una parola di sole quattro lettere, fra le più semplici… una parola così semplice con un significato tanto profondo… forse c’è ancora speranza per me dopotutto.
Dalla storia di Amisha impara come lasciarsi trasportare dagli eventi senza forzarli, capisce i suoi errori e scopre che il dolore che sua madre Lena ha affrontato era il germe della sua sofferenza.
Jaya rinasce nella storia della nonna, guarisce e prende in mano la sua vita.
Questo è il mio ultimo articolo dall’India. Ora sono pronta a tornare a casa. Questo significa affrontare la disperazione dalla quale sono fuggita. Tornerò con un nuovo scopo e una comprensione più ampia. Forse la vita non è altro che una sequenza di decisioni con l’aggiunta del fattore destino. Forse si tratta di accettare che l’impossibile implichi l’apertura di un’altra porta. E forse significa che bisogna essere più forti proprio durante i momenti difficili della vita. La mia oscurità non è scomparsa completamente, ma sta svanendo. Con un senso di gratitudine per tutto ciò che ho e un barlume di speranza per quello che sarà, lascio andare il passato e guardo al futuro.
Approfondimento
La cacciatrice di storie perdute è un romanzo che fa riflettere sui rapporti umani e sui veri valori. Ci trasmette la speranza di poter trovare la strada, ci fa capire che c’è sempre una possibilità per far avverare i nostri sogni. Certo non è facile, ci saranno degli ostacoli ma con la forza e il coraggio e attraverso sentieri diversi possiamo raggiungere la meta.
Ravi tiene le pagine lucide sul suo petto e avanza barcollando verso la stanza sul retro. Non appena apre la porta viene investito dai ricordi. La stessa stanza in cui Amisha aveva composto le sue storie per così tanti anni ora lo sta chiamando.
Cammina adagio, senza alcuna fretta. Chiude la porta dietro di sé, lasciando la sua famiglia libera di festeggiare.
“Grazie” gli dice Amisha accanto a lui, ai piedi del letto.
“Voi siete sempre stata la mia eroina” ammette Ravi con il cuore leggero e la mente sgombra dal peso di tutti quegli anni “come state?”
“Sono felice” risponde alla vista delle lacrime che bagnano gli occhi di Ravi.
“Stephen?”. La speranza del domestico si trasforma in gioia quando la vede sorridere.
“Si”. La sua semplice risposta gli dice che si è ricongiunta con il suo vero amore. “Ho qui con me delle storie che ho scritto” allunga la mano con un gesto premuroso “vuoi leggerle?”
“Come sempre”. Ravi afferra la mano di Amisha. La mano di Amisha circonda la sua e ora, con l’amica di una vita, Ravi sa di essere finalmente libero.
Genny Podda