Autore: Hugo Bettauer
Pubblicato da Chiarelettere - Gennaio 2020
Pagine: 192 - Genere: Classici
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Narrazioni
ISBN: 9788832962574
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Una “storia del dopodomani”, che tratta uno dei temi più discussi dall’umanità: la disuguaglianza.
[…] che gli ebrei siano simpatici o meno in realtà poco conta. Il lievito che si aggiunge alla farina per il pane di per sé ha un gusto schifoso, tuttavia senza non si può fare il pane.
Sono i primi anni del Novecento e si respira una certa aria antisemita contro gli Ebrei di Vienna. I viennesi, convinti di essere messi in secondo piano dalle grandi abilità degli ebrei, introducono una legge secondo la quale tutti gli ebrei presenti nella città dovevano andarsene. Ad eccezione di nipoti derivanti da matrimoni misti e invalidi o malati che dovevano aspettare la guarigione o la morte in città. Girava la convinzione che solo così i cittadini di Vienna avrebbero potuto mostrare al massimo le proprie capacità; cosa che poi risultò falsa. Ci furono giorni di festeggiamenti, quasi come se fosse stata una sorta di festa della liberazione, ma poco dopo Vienna divenne fredda e cupa. L’economia non girava più bene; le ragazze viennesi rimpiangevano i bei corteggiatori ebrei, anche i negozi d’abbigliamento non vendevano più poiché le ebree non andavano più a comperare abiti e di conseguenza le signore che prima acquistavano vestiti perché non volevano di certo essere da meno delle ebree, adesso non lo facevano più. Anche le banche furono costrette una dopo l’altra ad abbandonare le migliaia di filiali che Vienna aveva, poiché anche il gioco in Borsa era calato. Ad un certo punto venne fuori infatti la nostalgia degli ebrei, come il pensiero di amanti ormai persi. Le contrapposizioni politiche si erano placate, era difficile anche trovare un taxi, poiché essendo poco richiesti molti avevano chiuso l’attività. Non venivano organizzati concerti poiché Vienna non era in rado di pagare ingaggi troppo alti; anche il numero dei lettori dei giornali diminuiva sempre di più. Avevano chiuso quasi cinquemila tra filiali, banche, caffè e negozi. Adesso si avvertiva proprio il bisogno degli ebrei, come “i postumi di una sbornia”; così lo scrittore definisce questa sensazione.
Approfondimento
Sicuramente un libro dal sapore di attualità in quanto rispecchia una società in cui ci deve essere sempre una qualche distinzione, non c’è uguaglianza tra i cittadini e c’è sempre qualcuno che dirige l’affermazione di tali disuguaglianze. È un argomento molto attale in quanto riprende il tema dell’accoglienza e della convivenza tra individui diversi, dove alle volte non si viene accolti da una comunità ma bensì giudicati; giudicati poiché si pensa che sminuiscano quella che è la società, che vorrebbe preservare la famosa “purezza” alla quale si tiene parecchio. Lo scopo infatti di tale narrazione è quello di mettere in luce il fatto che ogni pezzo della società, se pur diverso, serve a comporre una vera e propria macchina sociale e per funzionare bene ha bisogno di unione. Ciò ci fa capire come la gente viene in un certo senso manipolata dall’alto; vengono inculcate alle persone certe convinzioni e loro finiscono addirittura per crederci. È il caso dei primi giorni di festa, come se per vivere meglio bisognasse fare spazio. Poco dopo invece si assiste ad una progressiva presa di coscienza sul fatto che gli ebrei erano il motore della città. Inoltre certi sentimenti non possono essere distrutti dalla separazione ed è il caso dell’amore narrato tra Leo e Lotte, due giovani innamorati con speranze sul loro futuro, costretti poi a separarsi per colpa di una legge ingiusta, che porta la ragazza ad uno stato di disperazione, ma la furbizia del ragazzo non permetterà di perdersi.
Francesca Incardona