Autore: Cristina Caloni
Pubblicato da Golem Edizioni - Settembre 2021
Pagine: 144 - Genere: Narrativa Italiana, Noir
Formato disponibile: Brossura, eBook
Collana: Mondo
ISBN: 9788892910485
ASIN: B09GYQJ2WJ
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Julian dopo aver assistito al suo funerale a Novara, fugge a Londra e sprazzi della sua vita passata a Milano sono avvolti da confessioni e reticenze degli amici di una vita, ma anche le sue parole nascondono omicidi e verità da non rivelare se non nella sua pazzia.
Se le lapidi sono piantate per terra per raccontarci storie, allora questo racconto è un epitaffio sarcastico, un lasciapassare per chi, durante la vita, si è preso troppo sul serio.
In La mia stagione è il buio il protagonista è Julian (Giuliano), un giovane a cui la vita di provincia sta stretta e trascorre gli anni migliori a Milano frequentando un locale chiamato Margot. I suoi amori sono tutte donne fulve e bellissime che lo adorano nonostante i tradimenti e la sua vita sregolata. La prima immagine che ce lo presenta è il suo funerale e lui lo racconta in prima persona. Sua madre piange, pensando che nella bara ci sia il corpo del figlio, ma la storia prende una piega misteriosa, inquietante. Julian è a Londra, non è lì. La sua vita dissoluta, tra alcool, droghe, donne e musica diventa un tormento e una liberazione. Julian è un uomo elegante, musicista, ricco, agli occhi di molti conoscenti un uomo da ammirare. Dentro però porta il tormento di una anima ossessionata dal piacere, un uomo folle che cerca la libertà e per farlo è pronto anche ad uccidere. L’animo fragile che appare all’inizio del romanzo, diventa man mano una mente da killer capace di mentire o di dire la verità, spiazzando anche il lettore di fronte alla sua onestà nelle confessioni o solo nei suoi deliri.
Tutti ci scontriamo con il dolore, e molti ne escono lucidi più di prima, mentre il cervello di Giuliano si è inceppato. In parte credo fosse consapevole della sua follia, ma non gliene importava, prendeva farmaci e beveva e usava droghe. A volte ho pensato fosse cattivo, altre volte ho avuto paura di lui, ma non ho mai smesso di volergli bene. Cristo se gli ho voluto bene. Tutti mi dicevano di allontanarmi da lui, ma era come un fratello. Mi ha ripagato nel peggiore dei modi, andandosene senza neanche lasciarmi un messaggio.
Chi è veramente Julian/Giuliano? Già dal nome si capisce una sua personalità doppia e contorta. Nei vari capitoli si succedono le testimonianze degli amici e di chi gli è stato vicino nell’ultimo periodo. Nessuno di loro si capacita della sua morte.
Nessuno di loro però potrebbe accusarlo di essere un pazzo omicida, nemmeno sua madre che crede, nonostante la sua confessione, che lui sia un innocente. La pazzia avvolge nel mistero la vicenda di una vita al limite tra la bellezza e la stravaganza che molti di noi vorrebbero fare per provare un brivido, ma dall’altra parte c’è il dolore della perdita, della non verità e dell’incapacità di capire davvero l’altro.
La mia stagione è il buio non ha trama lineare e per questo da leggere con attenzione, ma ancora di più da leggere per la prosa a volte aulica, altre volte semplice e grezza data dal delirio o dalla verità.
Mi ha ricordato in qualche passaggio il libro Il ritratto di Dorian Gray sia per le atmosfere, sia per il personaggio un po’ dandy e lussureggiante. Ho apprezzato l’incertezza che accompagna l’intero libro, ma qualche capitolo in cui sono gli amici a parlare l’ho trovato poco incisivo.
Approfondimento
Particolare è anche l’attenzione data ai luoghi della storia che delineano anche i personaggi: Londra e Milano sono città pericolose e caotiche proprio come la mente di Julian che sembra perdersi nei vortici della movida e della sregolatezza. Anche se ambientato ai nostri giorni, ricorda romanzi di inizio secolo dove i protagonisti vivono la notte. La follia è la vera protagonista di tutta la storia, la verità di chi sta intorno a Julian resta un mistero più insondabile della sua mente.
La mia stagione è il buio è un noir che riesce a portare il lettore in un mondo cupo e affascinante allo stesso tempo, in cui il colpevole non è da trovare e nemmeno la risoluzione del caso sembra essere il focus, bensì cercare la bellezza in tanto caos e trovare solo piccole scintille in mezzo a tanto buio. Quello della mente, quello di un killer, quello della notte.
Questo romanzo sembra un inno alla follia, alla ricerca di una verità della nostra mente che sembra non essere mai palese.